Virus, Vaccino, Veleno, Violenza, Vergogna, Viltà, Violazione, Vituperio, Vessazione, Vanità, Viscidume, Vuoto, Volgarità, Vanvera, Veto, Virtualità, Videodipendenza, Voltagabbana, Voltastomaco… Ecco le 19 V che bene descrivono ciò che la storia un giorno racconterà di questi anni.Le 19 V che Massimo Citro Della Riva usa per la copertina del suo nuovo, esplosivo, definitivo libro dove, a due anni dall’inizio dell’epoca più vergognosa della storia dell’umanità, ricostruisce e formalizza tutte le accuse agli architetti di quello che non esita a definire un crimine contro l’umanità, attuato mediante stragi, omicidi, lesioni personali, omissioni di soccorso, epidemie dolose, truffa e violenze private.
Sei milioni di morti e centinaia di milioni di danneggiatida un virus diffuso volontariamente, ai quali si aggiungono le vittime di una tossina spacciata per vaccino: questi sono i dati che Massimo Citro Della Riva, in V-19 e in questa intervista, mostra per giustificare l’istituzione, l’11 marzo (la data della “dichiarazione della pandemia”), di un Giorno della Memoria del Secondo Olocausto.
Quella di oggi non è scienza: è marketing! Si fanno tutti forti degli studi scientifici, ma gli studi scientifici falsi possono arrivare anche al 50%. Lo dice Richard Norton, direttore di Lancet e John Joannidis, professore di medicina alla Stanford University considerato il re dei virologi. Gli studi che hanno affossato l’utilizzo dell’Idrossiclorochina per la cura del Covid erano falsi! Gli altri sono tutti sponsorizzati dalle fondazioni del signor Gates, dalle Università che finanzia e dalle istituzioni americane. Gli altri, quelli veri, sono quelli che i virologi da salotto chiamano spazzatura.
Un’intervista di un’ora, condotta da Virginia Camerieri su Byoblu, in cui ogni ambito dell’establishment moderno viene distrutto a colpi di dati e ovvietà, che forse non faranno resuscitare i morti, ma che di certo faranno gridare vendetta ai sopravvissuti. Guardate l’intervista su Byoblu.
L’Europa si mette alle spalle l’emergenza Covid. Almeno nelle nazioni più a Nord, quelle che per prime sono state colpite dalla quarta ondata del virus. Solo una settimana fa erano state Norvegia e Danimarca ad abolire obbligo di mascherine e di distanziamento sociale sostenendo come il Covid non fosse più «una malattia da allarme sociale». E cioè che il sistema sanitario non fosse più a rischio. Ora a seguirne l’esempio sono anche Gran Bretagna e Svezia. Mentre la Francia si appresta a rinunciare al Green pass nelle prossime settimane. Il premier britannico, Boris Johnson, parlando al Parlamento, ha annunciato che le leggi che in Inghilterra richiedono alle persone con Covid-19 di auto-isolarsi verranno revocate nell’arco di alcune settimane, ponendo fine a tutte le restrizioni legate alla pandemia. Johnson ha detto che se gli attuali trend incoraggianti continueranno gli obblighi di isolamento previsti per i positivi al Covid-19 potranno terminare un intero mese prima del previsto. Le regolamentazioni attualmente in vigore dovrebbero scadere il 24 marzo; secondo il nuovo obiettivo di Johnson potrebbero decadere il 21 febbraio.
Proprio quel giorno il primo ministro britannico presenterà il suo piano per convivere con il virus. Il mese scorso il governo conservatore britannico ha revocato la maggior parte delle restrizioni ancora in vigore per il coronavirus. In Inghilterra le mascherine non sono più obbligatorie ovunque, tranne che sulla rete di trasporti pubblici. Inoltre è stata annullata la necessità dei Green pass per entrare nei locali e accedere a eventi di grandi dimensioni. Anche la Svezia di fatto dichiara finita la pandemia con la decisione di non sottoporre più a tampone anche per persone che dovessero avere sintomi assimilabili a quelli del Covid. L’obbligo di test resta solo in caso di pazienti fragili con elevato rischio di peggioramento. La mossa, al via ieri, pone il Paese scandinavo in disaccordo rispetto al resto d’Europa, ma alcuni esperti ritengono che potrebbe diventare la norma visto che i costi per effettuare i test non superano i benefici dal momento che la variante Omicron sembra provocare effetti meno gravi e i governi iniziano a valutare di considerare il coronavirus al pari di malattie endemiche. A partire da ieri, quindi, solo gli operatori sanitari, gli anziani e i più vulnerabili avranno diritto al test molecolare gratuito se sono sintomatici, mentre al resto della popolazione verrà semplicemente chiesto di rimanere a casa se mostrano sintomi che potrebbero essere causati dal Covid-19. I test rapidi antigenici sono già disponibili per l’acquisto nei supermercati e nelle farmacie, ma i loro risultati non vengono segnalati alle autorità sanitarie. «Abbiamo raggiunto un punto in cui il costo dei test non è più giustificabile», aveva dichiarato questa settimana la capa dell’Agenzia svedese per la sanità pubblica, Karin Tegmark Wisell, all’emittente nazionale SVT. Sempre ieri la Svezia ha abbandonato i limiti sul numero di persone che possono raccogliersi agli eventi o nei ristoranti, i certificati di vaccinazione non possono più essere richiesti e gli orari di apertura ridotti di bar e ristoranti sono stati cancellati.
Una strada che presto potrebbe seguire anche la Francia. Tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, infatti, potrebbe essere revocato il pass vaccinale. Lo ha sottolineato il portavoce del governo francese, Gabriel Attal. «C’è un inizio di miglioramento negli ospedali e ci sono proiezioni che possono farci sperare che entro la fine di marzo o l’inizio di aprile la situazione negli ospedali sarà sufficientemente tranquilla da permetterci di revocare il pass vaccinale», ha detto Attal, aggiungendo che «abbiamo sempre detto che queste misure saranno revocate non appena la situazione sanitaria lo consentirà».
HA IMPIEGATO POCO PIÙ DI 7 MINUTI ROBERT F. KENNEDY PER SPIEGARE BUGIE E RAGIONI DI CIÒ’ CHE STA DIETRO LA PANDEMIA, DAL MARZO DEL 2020 AD OGGI. UN RIPERCORRERE, CON LA SINTESI DEI GRANDI E LA CHIAREZZA DI CHI SA IL FATTO SUO, UNA STORIA CHE AVREBBE DOVUTO ANNIENTARE IL MONDO, CON RISULTATI BEN PIÙ DEVASTANTI DI CIÒ’ CHE E’ ACCADUTO E CHE I POTENTI DELLA TERRA SI ASPETTAVANO. VI RIPROPONIAMO, PER QUESTO, L’INTERVISTA INTEGRALE, FATTA DA MASSIMO GILETTI A KENNEDY, NEL CORSO DELLA TRASMISSIONE “NON È L’ARENA” ANDATA IN ONDA IERI SERA SU LA 7.
_____________________ ______________________ [Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]
18 ottobre 2021 – (di Pier Luigi Ciolli, coordinatore editoriale Nuove Direzioni)
Riceviamo e condividiamo il documento aggiornato sul SAPERE PER CONTENERE la pandemia e sul cosa il Governo deve tempestivamente attivare per contenere la pandemia rilanciando l’economia.
Firenze, 18 ottobre 2021 PANDEMIA SAPERE PER CONTENERE NO ALLA STRATEGIA DELLA TENSIONE
In assenza di progetti chiari e fattibili, per non perdere la loro poltrona, alcuni politicanti cercano di mettere i cittadini in contrapposizione tra loro, attivando le vecchie ideologie dell’essere di sinistra, di centro oppure di destra, quindi, l’invito è quello di evitare le ideologie che non servono al Paese e che sono state sconfessate dalla storia ma di essere pragmatici. Per fare un esempio concreto di come occorre comportarsi vale ricordare che, chi invade la sede di un sindacato e/o di una sede di rilevanza pubblica è un teppista e/o un provocatore e come tale deve essere indicato dai Media nonché perseguito dalle autorità. Il Governo, come abbiamo ripetutamente chiesto, deve tempestivamente varare una legge che consenta alle Forze dell’Ordine di arrestare chi viola e/o occupi un edificio sia pubblico sia privato, portandolo rapidamente davanti a un giudice monocratico per la relativa condanna. Una legge indispensabile per perseguire anche chi occupa, come succede spesso, la casa di un anziano che viene ricoverato in ospedale e al suo ritorno non può rientrare in possesso della sua abitazione. Pertanto, in occasione di atti di teppismo che, purtroppo sempre, accompagnano le manifestazioni, è doveroso condannare chiunque attizzi i cittadini a rispondere con manifestazioni e odi che erano alla base di vecchie ideologie. Inoltre, è doveroso rammentare a tutti e, in particolare, chi attiva e partecipa alle manifestazioni che: • non deve MAI offendere o colpire le Forze dell’Ordine perché sono in servizio pubblico per impedire avvicinamenti a zone definite protette; • deve aver presente che la manifestazione ha successo anche se si scioglie davanti a uno schieramento delle Forze dell’Ordine perché può sempre riproporre in altra data, in altri luoghi oppure allestendo dei gazebo per mettersi a disposizione dei cittadini, informandoli e ascoltando le loro istanze e proposte; • deve intervenire quando, chi le attacca le Forze dell’Ordine e/o incentiva a farlo, dev’essere isolato, fotografato e denunciato perché è un provocatore e/o un malato di mente o di protagonismo. Riguardo ai dannosi effetti della strategia della tensione, ne abbiamo rilevati alcuni e, in particolare: o ci hanno rivolto l’accusa di essere “un organo di propaganda antigovernativa a prescindere.” Ovviamente, abbiamo tempestivamente risposto che molti di noi, che come associazione siamo politici perché interveniamo nel vivere civile ma siamo apartitici perché non ci schieriamo con alcuna forza politica ma acquisiamo informazioni, elaboriamo analisi, produciamo soluzioni, inviandole a Governo, parlamentari, autorità e Media, senza essere mai stati smentiti. Non solo, ma operiamo in modo trasparente perché i documenti prodotti li inseriamo sempre tempestivamente nel sito https://www.coordinamentocamperisti.it; o ci hanno invitato a lasciar perdere il tema pandemia perché “la guerra contro la pandemia deve essere diretta da esperti in sanità”. Anche in questo caso gli abbiamo ricordato che detti esperti hanno studiato e si sono formati riguardo alla loro specifica attività sanitaria mentre, per creare un Piano di Difesa contro qualsiasi attacco (aggressioni armate, con i virus, con il dumping eccetera) servono esperti nell’organizzazione delle risorse esistenti e avere il potere di attivare tempestivamente detto Piano per una tempestiva difesa sia dei cittadini sia dell’economia.
COSA ABBIAMO FATTO E COSA STIAMO FACENDO
Dal gennaio 2020 abbiamo subito chiamato PANDEMIA l’attacco del Covid19 ma ci contestavano, scrivendoci che l’OMS dichiarava solo EPIDEMIA. Poi, l’OMS tardivamente dichiarava la PANDEMIA. Noi, da subito, essendo coscienti che eravamo in guerra e visto che la previsione ottimistica era di una pandemia che avrebbe comportato oltre 200.000 morti, siamo tempestivamente intervenuti per analizzare i dati e produrre documenti, indispensabili per predisporre il Piano pandemico che sarà utile oggi e indispensabile domani allorquando saremo attaccati da altre pandemie, inviandoli al Governo di turno, a tutti i parlamentari, ai Media.
Analisi soluzioni per individuare, contenere il Covid19 (documenti mai sconfessati e via via confermati dai fatti occorsi dal gennaio 2020 a oggi e consultabili aprendo.
Relazioni e istanze inviate al Governo, affinché provvedesse a: 1. varare una legge con la nomina di uno staff permanente che, di concerto con il Presidente del Consiglio in carica, assuma il comando centrale e abbia l’autorità di ordinare e coordinare tutti i settori, compresi quelli militari e civili, assumendo il relativo personale affinché sia operativo H24. Dotare detto staff di risorse finanziarie, in modo che le spese connesse siano un investimento e non un costo, in modo da acquisire tutte le informazioni inerenti gli strumenti, i materiali e i tecnici, in modo da poterli utilizzare in modo ottimale al fine di individuare e contenere la pandemia, mettere le persone sane di poter lavorare; 2. attivare un’intelligence, cioè la raccolta, il mantenimento, l’analisi e la diffusione di notizie e dati dalla cui elaborazione vengono ricavate informazioni utili alla tutela della sicurezza nazionale e alla prevenzione di attività destabilizzanti di qualsiasi natura, consentendo la valutazione di tutti gli aspetti inerenti al tempestivo intervento; 3. approvare una norma per obbligare Comuni, Regioni e società partecipate a trasmettere immediatamente quali sono i dipendenti in servizio, aggiornando tempestivamente in caso di variazione. Obbligo essenziale perché, quale esempio, a oggi non ci è dato conoscere nemmeno i dati degli appartenenti alle Polizie Locali/Municipali dei 7.904 comuni; 4. emanare il Piano di Difesa Sanitaria Nazionale che, mantenendolo aggiornato, consentirà di essere sempre pronti a circoscrivere i danni di presenti e future epidemie, pandemie e bioterrorismi. NESSUNA RISPOSTA, nemmeno da uno dei 1.000 parlamentari!
In sintesi, il mettere in circolazione una quantità eccessiva di pareri e di dati soggettivi e/o dar risalto a informazioni non vagliate con accuratezza, omettere di pubblicare e/o segnalare i link sulle fonti e documenti.
L’INFODEMIA funziona, fa dimenticare al cittadino chi è stato smentito e/o non ha attivato quanto indispensabile a individuare e contenere il Covid19. Non solo, induce il cittadino a non leggere le analisi e i documenti che non sono mai stati smentiti.
Un esempio concreto dell’utilizzo di detto sistema è il focalizzarsi solo sul SÌ VAX – NO VAX Infatti, sui giornali e nelle televisioni non trovano uguale spazio i cittadini che NON sono dei NO-VAX ma che NON vogliono farsi inoculare i farmaci delle Big Pharma. Cittadini che vanno dai pensionati ai medici, dagli appartenenti alle Forze dell’Ordine ai professionisti, ai lavoratori di tutti i settori, che si sono visti cancellare diritti costituzionali da uno stato di emergenza sanitaria quando la Costituzione Italiana non lo prevede. Inoltre, un temporale e limitato stato di emergenza che giustificherebbe un assetto normativo “in deroga” viene meno visto che sono trascorsi tantissimi mesi dall’inizio della pandemia.
Per evitare confusioni, volute o casuali, occorre aver presente che l’infodemia in atto cerca convincere i cittadini a farsi inoculare i farmaci delle Big Pharma (business miliardario che ha alla base contratti e dati grezzi secretati), attribuendogli l’appellativo positivo SÌ VAX e, allo stesso momento, creandogli un nemico, attribuendogli l’appellativo negativo di NO VAX. Non solo, omettendo di raccontare che: • chi viene inserito nei SÌ VAX si è fatto inoculare i farmaci delle Big Pharma per motivi molto diversi: dalla paura alla opportunità di non perdere il lavoro, dalla necessità di non essere messi all’indice al voler fruire dei servizi pubblici e privati; • chi è un NO VAX rifiuta di farsi inoculare tutti i vaccini; • ci sono cittadini che si sono sempre fatti vaccinare ma, visto che detti farmaci non sono stati testati secondo in normali protocolli e i produttori non hanno fornito i dati grezzi ai revisori esterni indipendenti nonché attivano effetti dannosi collaterali che possono anche portare alla morte e/o invalidità senza attivare alcun risarcimento, non si fanno inoculare i farmaci delle Big Pharma.
L’infodemia quale sistema per impedire e/o rendere difficile al cittadino il farsi una propria opinione.
Un esempio concreto da rappresentare può essere il mio*. (*n.d.r.: di Pier Luigi Ciolli)
Ho 74 anni e ho lavorato nella sanità per oltre 30 anni, conoscendone tutti gli aspetti organizzativi. Sono stato e sono sempre a favore al vaccinarsi tanto che mi vaccinerò anche per la prossima influenza Ma non mi farò inoculare i farmaci delle Big Pharma perché: 1. farsi inoculare gli attuali “vaccini” NON immunizza dal Covid19. Dicono che, una volta vaccinati, contrarlo comporterebbe effetti dannosi più lievi ma i dati oggettivi aggiornati per verificare tali dichiarazioni non esistono. Infatti, per comprendere sia l’andamento della pandemia sia la valenza di qualsiasi cura e farmaco serve che ci sia (lo abbiamo chiesto ripetutamente a Governo, Ministri e parlamentari) un DATABASE (per renderlo meglio comprensibile, lo chiameremo Archivio dove registrare tutti i contagiati, tutti i vaccinati, chi esegue un tampone e/o un test sierologico) con l’obbligo per tutto il personale sanitario di inserire in tempo reale gli effetti collaterali che insorgono, i tipi di cura erogati eccetera. Registrazioni che non violano la privacy dei cittadini e che consentono di avere a disposizione dati aggiornati in tempo reale per far conoscere in modo oggettivo sia l’andamento della pandemia sia la valenza dei farmaci e/o di vaccini e/o delle cure. Esistono delle banche dati create da soggetti diversi (ce le hanno segnalate) ma una volta esaminate sono risultate tutte parziali, pertanto, chi ne trae conclusioni sono ipotesi e non certezze, tanto che dal gennaio 2020 a oggi, sia chi era ed è al Governo sia chi appare in televisione ha fatto dichiarazioni poi purtroppo smentite dalla realtà giornaliera. 2. preferisco rischiare di contrarre il Covid19 che rischiare di avere un effetto collaterale dannoso (ho 74 anni) che potrebbe anticipare il mio passaggio all’altra dimensione mentre il mio obbiettivo e il poter vivere con i miei pronipoti; 3. i produttori hanno cambiato ripetutamente posizioni riguardo al fatto che bastava una sola inoculazione e poi siamo arrivati a quattro e altre ne seguiranno e hanno cambiato ripetutamente le percentuali di efficacia del loro prodotto sia come “immunità” sia riguardo alle fasce di età alle quali potevano essere somministrati; 4. non si effettuano a cadenza di 15 giorni i controlli per verificare se, nonostante la vaccinazione, si contrae il Covid19, trasformandosi involontariamente in un portatori di pandemia. Non solo, da rilevare che, ancora una volta, i conti non tornano come dimostra l’articolo: 11 ottobre 2021 “Qualcosa non torna”. I sospetti di Crisanti sui numeri – ilGiornale.it “Oggi in Italia abbiamo 30-40 decessi al giorno per Covid, ma abbiamo un numero ridicolo di contagi, evidentemente c’è una discrepanza ingiustificabile”. Con queste parole, durante un’intervista a 24 Mattino su Radio 24, Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Microbiologia Molecolare di Padova, ha lanciato una sorta di allarme sui conteggi che giornalmente vengono fatti in italia sui nuovi infetti da Covid. Secondo il microbiologo: “In tutti gli altri paesi d’Europa e del mondo c’è un rapporto di uno a mille rispetto ai numeri dei casi e dei decessi, quindi dovremmo avere anche noi un numero molto più grande di contagi e non si capisce questa situazione”. A dare i dati è lo stesso Crisanti: “In genere bisogna prendere il numero di decessi, dividerlo per due e moltiplicarlo per 1000, quindi avendo tra i 30 e 40 decessi avremmo tra i 15mila e i 20 mila contagiati in Italia”. Numeri impressionanti, molto lontani da quelli comunicati giornalmente dal Ministero della Salute. “La gente pensa: ‘abbiamo 1000 casi, è finito tutto’, invece non è finito tutto. Quello che conta è chi fa i tamponi, se noi nel computo mettiamo tutta la gente che si fa il tampone perché deve andare a lavorare, fa il tampone per lasciapassare sociale, è chiaro che le incidenze sono bassissime. Invece se i tamponi vengono usati, ad esempio per la sorveglianza nelle classi, il risultato è completamente diverso”. Idee chiare anche per quanto riguarda il Green Pass definito come nelle precedenti interviste “un’anomalia” in quanto “la protezione del vaccino per quanto riguarda l’infezione dopo sei mesi, passa dal 95 al 40%. Quindi aver protratto la validità del vaccino da 6 mesi ad un anno non ha nulla di scientifico, ma è una misura per indurre la popolazione a vaccinarsi”. Stessa idea sull’allungamento della validità del tampone rapido a 72 ore, ipotesi comunque scartata dal ministro della Salute Speranza: “Non c’è nulla che giustifichi misure di questo genere, perché una persona si può infettare il giorno dopo, oppure quando fai il tampone puoi essere ancora infetto a livelli bassi, e dopo tre giorni hai una carica pazzesca“. 5. essendo un maledetto fiorentino, non voglio passare da bischero partecipando il business delle Big Pharma che hanno mentito e occultato i dati grezzi che consentirebbero al cittadino di meglio poter scegliere se inoculare i loro farmaci o meno. Qualcuno ci ha scritto che ci sono archivi dove registrano i dati ma abbiamo effettuato i controlli e non sono archivi completi come abbiamo ripetutamente chiesto; 6. sono cosciente che posso contrarre il Covid19 e anche morire ma sono e sarò sereno perché ho fatto e sto facendo insieme ad altri (da solo non avrei potuto e non posso, acquisire informazioni-analizzarle-redigere documenti sempre completi e mai smentiti nonostante siano e sono inviati a tutte le autorità, compresi i membri del CTS e ISS, a tutti gli organi di informazione e tutti i parlamentari) tutto il possibile per far comprendere al Governo di turno e ai parlamentari che abbiamo inviato a rappresentarci, che nella guerra serve una strategia con alla base l’organizzazione. Gli abbiamo inviato dal gennaio 2020 analisi e soluzioni fattibili, per salvare più concittadini possibile dal Covid19 ma non le hanno messo in campo, rifugiandosi in una onerosa tattica che, cambiando ogni giorno, ha stressato e stressa i cittadini e l’economia nonché li rendi ridicoli come appare leggendo: 14 ottobre 2021, la disorganizzazione è evidenziata, infatti, Farsa green pass, col tampone scaduto si può lavorare.
7. in caso di effetto collaterale dannoso non c’è alcun risarcimento visto che ti fanno firmare un consenso informato che esclude dalle responsabilità il produttore del farmaco e condivido l’articolo Green pass, esiste il diritto a non vaccinarsi: se così si perde la retribuzione, qualcosa non va – Il Fatto Quotidiano. 25 settembre 2021 – di Vincenzo Camaioni. In uno Stato libertario e di diritto, i diritti si definiscono in negativo, ovvero: tutto ciò che non è vietato è consentito. Qualcuno potrà storcere il naso, ma esiste il diritto a non vaccinarsi, proprio perché non è (ancora) vietato. Quando poi l’esercizio di un diritto (che, per definizione, deve essere libero e non discriminatorio) comporta la privazione della retribuzione, c’è qualcosa che non va. Partendo da questo assunto, la strada è breve per l’assurdo del Green Pass 3.0. Ascoltavo il direttore Mentana in uno dei suoi “100 secondi”, mentre parlava del Green Pass come “incentivo” alla vaccinazione. “Incentivo” sarebbe un qualcosa che si dà e non che toglie; quello si chiama “disincentivo”. E, come detto, il Green Pass rappresenta un disincentivo ad esercitare un diritto; un assurdo giuridico. Obiezione più comune: “si possono sempre fare i tamponi rapidi”. Quarantacinque euro a settimana (circa 180-200 euro al mese) a carico del singolo “dissidente” rappresentano sempre un costo per l’esercizio di un diritto (vedi premessa) che ci riporta ad un danno economico (limite all’esercizio di un diritto) equiparabile alla perdita della retribuzione. Molti obietteranno che è l’attuale emergenza sanitaria che impone tali misure. Le ragioni sono condivisibili e giuridicamente valide per introdurre un obbligo. Ma così non è (se vi pare…)! Perché non si impone l’obbligo vaccinale? A mio modesto avviso prolifererebbero delle responsabilità che la politica non vuole accollarsi: la prima politica pura (di consenso elettorale), la seconda di tipo strettamente patrimoniale (soldi). Con l’obbligo vaccinale, cioè, si configurerebbe una responsabilità di tipo patrimoniale (risarcimento dei danni) a carico dello Stato in tutti quei casi in cui si presentassero reazioni avverse alla vaccinazione. Reazioni che oggi rimangono silenti, in primis, per l’errata convinzione del cittadino che a nulla serva segnalare e, in secondo luogo, nell’inefficace catena comunicativa della farmacovigilanza che parte dai medici di base: basti verificare l’andamento delle segnalazioni in rapporto alle dosi somministrate che, a rigor di logica, dovrebbe essere pressoché costante, ma che invece inverte la tendenza tra l’inizio della campagna vaccinale (operatori sanitari) e le successive fasi (sino ad oggi). La politica vuole fare le nozze coi fichi secchi, “vaccinare tutto il mondo” (come dice Draghi) scaricando le responsabilità sul singolo con il “consenso informato”.
Entra in azione affinché non siano morti invano gli oltre 131.000 morti e gli oltre 1.000 che muoiono ogni mese a causa del Covid19; uccisi soprattutto da chi non aveva predisposto il Piano di Difesa Pandemica e dalla impreparazione di chi è pagato o stato da noi eletto per gestire la nazione e la sicurezza di noi cittadini. Chiedi al Governo di intervenire tempestivamente per: 1. allestire tempestivamente un archivio informatizzato con l’obbligo a tutto il personale sanitario di inserire in tempo reale i dati dei contagiati, dei vaccinati, di chi esegue un tampone e/o un test sierologico, di chi viene ricoverate le cure che riceve, gli effetti collaterali dannosi che insorgono eccetera… in modo da consentire a tutti di valutare l’andamento della pandemia e gli effetti dei vaccini e dei provvedimenti limitativi nel contenerla; 2. evitare di emanare leggi che blocchino la circolazione dei veicoli, in particolare le autocaravan, perché nello spostarsi dentro un veicolo NON si contribuisce a diffondere la pandemia. Infatti, contribuisce a diffondere l’epidemia solo il comportamento che abbiamo con le persone, con i luoghi e con le merci; 3. detassare i beni e servizi, eliminando in particolare l’IVA che arriva al micidiale 22% che incentiva il lavoro a nero, facendo pagare al cittadino e alle imprese solo le imposte sui guadagni come avviene ogni anno; 4. sospendere l’esazione dell’IVA e di ogni tassa sulla vendita di beni e servizi, sostenendo così i cittadini dall’impennata dei prezzi e consentendo alle imprese una migliore competitività sui mercati. Ricordiamo che le TASSE colpiscono erroneamente il cittadino e le imprese a prescindere dalla loro capacità contributiva mentre le IMPOSTE sono il giusto contributo, prelevato in percentuale sui loro guadagni; 5. far adottare per il ritiro della spesa il sistema “GUIDAeRITIRA” per coloro che possono ritirare autonomamente la spesa (ciò consente: ai clienti di ordinare e pagare online, provvedendo con il proprio veicolo al ritiro; ai supermercati di ottimizzare il personale che può essere destinato in parte al confezionamento e alla consegna anziché alle operazioni di cassa e di riservare il servizio di consegna a domicilio agli anziani e ai portatori di disabilità; di ridurre notevolmente le code e i contatti tra persone e quindi il rischio di contagio); 6. approvare una legge per sanificare le merci in distribuzione perché il Covid19, resistendo per giorni sulle superfici, le trasforma in portatrici di pandemia; 7. obbligare l’ISTAT a fornire dati giornalieri sui vivi e i morti complessivi che ricevono dai Comuni, inserendoli nella tavola demo istat.it – vista per singola area – Bilancio demografico anno 2020 e 2021. Si tratta di un dato essenziale per comprendere sia l’andamento della pandemia sia le incidenze in tutti i settori dei provvedimenti emanati; 8. far eseguire tempestivi controlli sugli Ospedali di Eccellenza per la Ricerca e Assistenza perché, grazie al lavoro di alcuni giornalisti (vedi:
abbiamo letto che in Italia il Ministero della Salute ha assegnato nel tempo il riconoscimento Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) a 51 ospedali tra pubblici e privati ma in detto articolo si evidenzia anche che abbiamo disperso milioni di euro, visto che: almeno 17 hanno una produttività scientifica irrilevante e un’attività clinica scarsa, altrettanti non ricevono nessun finanziamento Ue e 4 non hanno pazienti reclutati in sperimentazioni cliniche. Pertanto, poiché la lotta contro le epidemie, pandemie e bioterrorismo ha come baluardo strategico proprio gli ospedali di eccellenza per la ricerca e l’assistenza, il Governo deve intervenire tempestivamente per stabilire gli standard minimi e dirottare i finanziamenti alle strutture veramente operative tipo lo Spallanzani di Roma, i cui ricercatori sono riusciti a isolare il Coronavirus, e il Sacco di Milano, dov’è stato isolato il ceppo italiano. 9. non rinnovare alla scadenza lo stato di emergenza sanitaria che cancella i diritti costituzionali, perché un assetto normativo “in deroga” viene meno visto che saranno trascorsi oltre 24 mesi dall’inizio della pandemia; 10. non utilizzare il voto di fiducia, riportando il Parlamento alla sua vitale funzione. Il ricorso alla fiducia deve avvenire in situazioni eccezionali perché preclude gli emendamenti e l’unica possibilità di intervento si riduce al dibattito in aula.
13 ottobre 2021, ecco le sintesi estratte da Il ritorno della questione di fiducia – Openpolis. L’avvento del governo Draghi era stato valutato positivamente da molti analisti e anche da una parte degli addetti ai lavori. Tra gli effetti positivi dell’arrivo a Palazzo Chigi dell’ex presidente della banca centrale europea in molti avevano auspicato anche il ritorno a una maggiore dialettica con il parlamento. Sotto questo aspetto Draghi si era impegnato a rinunciare allo strumento del decreto del presidente del consiglio dei ministri (Dpcm) privilegiando quello del decreto legge. Ciò proprio con l’obiettivo di garantire un maggiore potere di intervento a deputati e senatori. In questo quadro si inserisce però anche un altro aspetto, quello delle questioni di fiducia. Come noto infatti il governo può legare il proprio destino all’approvazione di un provvedimento. In circa 8 mesi l’attuale esecutivo ha fatto ricorso allo strumento in 20 occasioni. Tale dato pone il governo Draghi al secondo posto per numero medio di questioni di fiducia poste al mese a partire dal momento del suo ingresso in carica, superato solo dall’esecutivo guidato da Mario Monti.
Non ti far rubare la speranza di cambiare, entra in azione con il pessimismo dell’intelligenza e l’ottimismo della volontà. La pandemia continua: rilancia il documento a quanti hai in rubrica mail, perché anche uno solo può fare la differenza. A leggervi, Pier Luigi Ciolli
______________________ [Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]
Nell’ambito della sua opera di sensibilizzazione rispetto alla situazione Covid, sulle ‘pericolose incognite’ legate alla vaccinazione, e convinto nonostante tutto della bontà delle cure rispetto ai contagi, il Dott. Mariano Amici continua nel frattempo a ‘studiare’ e a raccogliere dati, a supporto delle sue tesi che, come spesso rimarca, sono frutto di una logica maturata ‘secondo scienza e coscienza’.
Il Dott. Amici rivela gli studi ‘sugli effetti della gestione dell’epidemia sui giovani’
Oggi ad esempio, nel suo articolato sito dedicato al coronavirus (wwwmarianoamici.com), dove questo ‘vulcanico’ medico di Ardea raccoglie dati, statistiche e, soprattutto, articoli, appare in bell’evidenza un interessante scritto sugli ‘effetti della gestione dell’epidemia sui giovani’. Qui, sempre fedele al suo motto: ‘Continuiamo a far maturare le coscienze’, Amici rivela che…
“Sono aumentati dell’84% gli accessi di ragazzi e ragazze minorenni al pronto soccorso per disturbi psichiatrici”
“È notizia recentissima e deve far riflettere. Il modo “terroristico” in cui è stata gestita la cosiddetta “pandemia” di Covid-19, seminando paura, recludendo le persone, recidendo la socialità, disgregando le interazioni umane ed eliminando il contatto fisico ha avuto e sta avendo e avrà ancora per chissà quanto tempo, degli effetti devastanti sulla psiche dei più giovani, per cui la socialità è estremamente importante per completare un equilibrato processo di individuazione.
La società italiana di pediatria ha condotto un’indagine clinica in 9 regioni italiane (Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Umbria) i cui risultati sono stati pubblicati sul Magazine “Pediatria”, mettendo in luce come da marzo 2020 a marzo 2021, quindi durante i vari confinamenti e semi-confinamenti imposti dal governo, a fronte del dimezzamento degli accessi totali dei minorenni al pronto soccorso per problematiche di tipo fisico, c’è stato un incremento dell’84% dell’accesso per gravi patologie neuropsichiatriche.
In particolare, sono aumentati del 147% gli accessi per “ideazione suicidaria” seguiti da depressione (+115%) e disturbi della condotta alimentare (+78.4%).
“Psicosi” e “disturbi del comportamento alimentare” hanno costituito le prime due cause di accesso in PS per patologia neuropsichiatrica (pari al 16,7% e al 15,9% di tutti gli accessi).
Le regioni in cui si è documentato un maggiore incremento di accessi per patologie neuropsichiatriche sono state Emilia-Romagna (+110%), Lazio (+107.1%) e Lombardia (+100%).
Anche i ricoveri, con posti letto occupati al massimo della loro capienza per settimane, hanno registrato un incremento che ha sfiorato il 40%. Anche in questo caso la principale causa è stata l’ideazione suicidaria (+134%) seguita da depressione (+41,4%) e disturbi della condotta alimentare (+31,4%).
È un fatto gravissimo, un segnale di allarme che il governo ha il dovere di prendere in considerazione, perché significa che i più giovani, i nostri figli e nipoti, il futuro del nostro paese, sono in uno stato di profonda sofferenza mentale. A questo si dovrebbe pensare e non a vaccinare con sieri genici sperimentali anche i neonati.
Antonio Sparano (13 Ottobre 2021/ Il Desk-quotidiano indipendente)
Riceviamo e pubblichiamo
L’infallibilità dei vaccini non è un dogma sorto in quest’ultimo anno e mezzo di “pandemia” da fuffavirus, ovvero, da virus mai isolato. È piuttosto il frutto di un piano politico partito nel 2000 con il progetto GAVI, (Global Alliance for Vaccines and Immunisation), sostenuta da più di 20 anni di propaganda mediatica, e che ha nell’Italia e nell’Argentina le sue “finestre di Overton” per imporre un’idea unica di società globale fondata, come direbbe Michel Foucault, sulla biopolitica (o biopetere), ovvero, su una politica che invada e controlli gli spazi più intimi dell’uomo, in primis, il suo corpo.
La vicinanza delle due date, un anno di differenza tra l’approvazione della “Legge Lorenzin” nel 2017 e quella argentina, la 27.491, votata nel 2018, non può essere liquidata come una semplice coincidenza. In questi mesi di p(l)andemia chiunque sia dotato di un minimo di raziocinio e sia in grado di applicare i due principi basici della logica, quello d’identità, (A=A), e di non contraddizione,¬(A∧ ¬A), non ha potuto fare a meno di sviluppare una vera e propria avversione per la “casualità”.
Forse la maggioranza degli italiani l’avrà rimosso dalla propria mente, ma il 28 luglio 2017 l’allora maggioranza di governo di centro-sinistra a guida PD, con la complicità di buona parte dell’opposizione, approvò in via definitiva il decreto Lorenzin che sanciva l’obbligatorietà dei vaccini per l’iscrizione alla scuola. Quella legge non rappresentava solo la scelta politica di una maggioranza eterogenea, ma il seme di una nuova concezione della “salute pubblica”. E questo emerse fin da subito. Alla luce della farsa globale che stiamo vivendo dal febbraio del 2020, le parole dell’allora Ministra della Salute, Beatrice Lorenzin: «Abbiamo messo in sicurezza questa e le prossime generazioni.», appaiono quantomai sibilline. Da quel momento, infatti, al di là del numero di vaccinazioni obbligatorie, ben dieci, per l’iscrizione ad asili, elementari, medie, e ai primi anni di superiori (fino ai 16 anni), veniva imposto subdolamente alla comunità italiana un vero e proprio dogma sanitario. Il messaggio era ben chiaro: in futuro, qualsiasi “emergenza sanitaria” avrebbe avuto come unica soluzione un vaccino.
Ma il vero preludio al modello di regime terapeutico che vediamo imporci in questi mesi di perenne “emergenza sanitaria” globale è stata senza dubbio la legge sui vaccini votata dal Congresso argentino nel 2018, vale a dire, un anno dopo quella italiana. La legge 27.941, che è stata approvata definitivamente e all’unanimità dal Senato il 12 dicembre di quello stesso anno, considera l’immunizzazione mediante vaccino come bene sociale e ne stabilisce la gratuità e obbligatorietà per il cittadino di qualsiasi età. Sulla base di tali presupposti l’allora governo di centro-destra guidato da Mauricio Macri ha redatto un nuovo calendario di vaccinazioni che ne prevede ben diciotto, molte comuni a quelle imposte dalla legge italiana, da inoculare a tutta la popolazione argentina a partire dai primi giorni di vita di ciascun individuo fino all’età adulta. Nel paese sudamericano, l’applicazione di questi vaccini è diventato un requisito per l’accesso all’educazione, la realizzazione di esami medici a fini lavorativi, la richiesta e il rinnovo del documento d’identità, del passaporto, della residenza, della patente di guida, e, addirittura, per la promessa di matrimonio e la richiesta di assegni familiari.
Ma le due leggi sui vaccini, quella italiana e quella argentina, non rappresentano un’eccezione tra i paesi dell’emisfero occidentale. Come già detto in precedenza: a partire dal 2000, più o meno tutti i governi di questa parte del mondo, su pressione delle multinazionali del farmaco, hanno promulgato norme che incentivano o, addirittura, impongono sempre più vaccini, e alla luce di quanto stiamo vivendo dal febbraio 2020 tali politiche di salute pubblicanon sembrano casuali. Si è voluta imporre una nuova etica(da ethos): la salute pubblica può essere garantita solo mediante massicce campagne vaccinali e non, come giustamente dovrebbe essere, attraverso investimenti nel sistema sanitario. Bisognava preparare il terreno per una “pandemia”, da cui, ovviamente, si sarebbe usciti solo grazie ad una sorta di siero magico inoculato a tutta la popolazione mondiale, e con essa il clima di terrore per imporre una nuova idea di società in cui la libertà dei cittadini non fosse più garantita dalla legge, ma dalla loro sottomissione ad un “vaccino” (di fatto, una terapia sperimentale) certificata da un codice a barre, il green pass, già obbligatorio in Italia e Francia. L’Italia, con la decisione della sua “orgia di governo” di estendere questa misura di apartheid anche al mondo del lavoro, sta facendo da pioniera per l’edificazione di un regime sanitario globale, in cui i presupposti fondamentali, come visto, erano stati già tutti anticipati nella Legge 27.941 votata nel 2018 dal governo d’Argentina, l’altro precursore del Nuovo Ordine Mondiale.
E se ci fosse ancora qualche dubbio circa la correlazione tra questi tre fatti storici: l’approvazione del Decreto Lorenzin nel 2017, della Legge 27.941 nel 2018 in Argentina, e l’avvento della “pandemia” nel 2020, forse è il caso di prendere in considerazione altre due date cruciali: il 2010 e il 2013, affinché ci si renda conto che questa truffa a cui è stato dato il nome di covid-19 era da tempo programmatanei minimi particolati.
Nel 2010 il fondatore di Microsoft, Bill Gates, uno degli uomini più ricchi e potenti del pianeta, trai principali azionisti dei tre più importanti fondi di investimento del mondo, che controllano l’80% dell’economia globale, annunciava al World Economic Forum di Davos l’intenzione della Bill & Melinda Gate Foundation di invertire per i dieci anni successivi, ovvero, fino al 2020, dieci miliardi di dollari nella ricerca, lo sviluppo e la fornitura di vaccini. Quindi, nel 2013, la sua OMS, ne è infatti il principale finanziatore, decideva di agevolare i propositi “filantropici” suoi e dei suoi soci di Big Pharmaprevenendo qualsiasi intoppo nella produzione di vaccini dovuto ad eventuali denunce per effetti collaterali gravi.
Quell’anno, infatti, l’Organizzazione Mondiale della Salute istituiva l’algoritmo AEFI per il riconoscimento del nesso causale tra sospetta reazione avversa e vaccinazioni, ribaltando qualsiasi altro criterio riconosciuto precedentemente e diversificando la procedura da quella dei comuni farmaci. Da allora le reazioni gravi vengono sistematicamente e insensatamente disconosciute.
Continuare ad ignorare questi fatti storici e a vivere nel timore di essere rinchiusi in casa come delinquenti se non si obbedisce ai ricatti di governi criminali, come sta facendo la maggioranza della popolazione mondiale, la quale, da circa due anni, crede ciecamente che sia in atto un pandemia capace di mettere a rischio l’esistenza dell’intera umanità, non potrà impedire per sempre che la verità si riveli, perché alétheia, come la chiamavano i Greci, a differenza della menzogna che ha sempre bisogno di complici, consapevoli o meno,trionfa anche da sola.
Nonostante il Presidente dell’Ordine dei Medici abbia confermato che il GREEN PASS non ha alcuna logicità sanitaria e nonostante i dati di altri Paesi (ad esempio Inghilterra e Israele) dimostrino come essere vaccinati non significa morire di meno (anzi), continua la morsa mediatica e si impedisce ogni contraddittorio.
La “sospensione dal lavoro e da ogni retribuzione” per chi, Operatore Sanitario, per libera scelta e ritenuto eroe quando tutti scappavano, non intende sottoporsi ad una pratica che non protegge se stessi nè l’utenza, è una disposizione inutile e dannosa, prima ancora che illegittima ed incostituzionale. Infatti è riportato negli stessi bugiardini dei ”vaccini” che coloro ai quali vengono somministrati non si immunizzano, possono ugualmente infettarsi e trasmettere l’infezione.
La sospensione da ogni diritto costituzionale (e diritto al lavoro ed ad una equa retribuzione lo sono!) la si utilizza quando si realizza un colpo di Stato e si è in presenza di una dittatura. In questo momento non è dunque peregrino affermare che è proprio di fronte a questo che ci troviamo…
La FISI, Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali, scrive ai Presidenti delle Regioni: sospendere gli operatori sanitari free vax è inutile – ai fini del contenimento della Pandemia – e dannoso per il sistema sanitario e per i cittadini .
L’adozione di idonei protocolli e linee guida comportamentali e di igiene bastano da sole ad evitare le infezioni, così come dimostrato in oltre un anno di pandemia negli Ospedali e nelle strutture sanitarie. La FISI, ancora una volta, cerca dunque di La FISI , ancora una volta, cerca dunque di sensibilizzare la parte politica con un documento in cui si chiede ai Presidenti delle Regioni di congelare le sospensione in attesa, anche, dei numerosi contenziosi esistenti.
Il documento inviato ai Presidenti delle Regioni Link clicca qui
I dati della pandemia disegnano un panorama diverso da quello che viene rappresentato dal Mainstream: i morti da COVID 19 e degenti in Terapia Intensiva (unici dati su cui poter far affidamento) sono addirittura superiori, a quelli dello scorso anno ed evidenziano come la pratica vaccinale si stia dimostrando non soltanto inefficace ma in alcuni casi addirittura dannosa (solo a titolo di esempio in Italia sono state segnalate 2.262 sospette reazioni avverse gravi al vaccino Pfizer-BioNTech a fronte di 6.994.739 dosi somministrate, tasso di segnalazione di 33 per 100.000 dosi. Fonte Società italiana di farmacologia.) .
Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, fra cui anche Marzia Chiocchi di Mercurius5, e Monica Tomasello di Catania CreAttiva, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale
Finalmente e’ arrivata la notizia che da tanti mesi attendevamo. Il Comitato Nazionale Gli Angeli per la Salvezzapresieduto da Cisco Orlando, dopo attento e certificato lavoro di indagine del Prof. Pier Francesco Belli, che ha impiegato mesi di meticolosa ricerca, ha presentato un esposto in varie procure d’Italia,che accerterebbe, attraverso un’ analisi chiara e puntuale di norme e fatti, responsabilità e colpevoli delle morti (poi classificate erroneamente “morti per covid”) da febbraio 2020 ad oggi. Nell’articolato testo viene esaminato in modo rigoroso e totalmente documentato la violazione sistematica di norme nazionali e sovranazionali da parte di WHO, UNIONE EUROPEA, e ITALIA. In particolare si analizza come, dal lato del nostro stato nazionale, con una circolare del Ministero della salute del febbraio 2020 siano state consegnate a tutti i medici del territorio delle check list, il rispetto delle quali imponeva che tutta la sintomatologia respiratoria stagionale dovesse improvvisamente cambiare nome ed essere considerata “Caso sospetto COVID 19”. Per effetto di tale imposizione diagnostica dettata dall’alto, attribuendo al Covid 19 una genesi virale del virus sconosciuto, ne conseguiva l’indisponibilità di cure/terapie efficaci ed i pazienti giungevano in ospedale in condizioni critiche dove veniva riconfermato l’errore diagnostico ed i pazienti indirizzati verso terapie antivirali, ventilazione meccanica. In altre parole, larga parte dei decessi (per non dire tutti) si sarebbero potuti evitare ma questo articolato esposto spiega ragioni mediche e giuridiche che hanno stravolto un sistema sanitario già largamente compromesso in favore di logiche di potere e, una volta per tutte, ribalta il tema del negazionismo perché, date le prove schiaccianti contenute in questo testo, si dimostra che ad essere negazionisti sono le istituzioni, gli organi di stampa e il main stream che a fronte di una pura narrazione mai provata dai fatti (il testo dimostra in modo conclamato e con argomentazione scientifica che la pandemia è stata solo narrata ma mai riscontrata) che negano l’evidenza che il Covid 19 nulla è se non una narrazione, appunto, creata ad arte ed imposta con norme illegittime per imporre un nuovo ordine socio economico senza alcun fondamento tecnico o scientifico alla base. Il tutto per arrivare quindi ad una imposizione vaccinale di quella che in realtà altro non è che una terapia genica sperimentale già peraltro condannata dal codice di Norimberga in tempi non sospetti ed oggi artatamente riportata alla ribalta (senza in verità essere mai cessata) con l’uso bieco e strumentale del cd “uso compassionevole”. Asserendo infatti che il vaccino rappresenta l’unica soluzione possibile era necessario individuare una strategia per poterlo somministrare quando ancora in caso di sperimentazione e ciò è stato fatto attraverso l’uso compassionevole. Peraltro la forzatura della vaccinazione di massa oltre a non trovare alcun fondamento dal punto di vista clinico/epidemiologico non è nemmeno sostenibile dal punto di vista normativo laddove peraltro tutte le giurisdizioni sovranazionali e nazionali da sempre hanno legiferato ribadendo il principio di volontarietà della partecipazione alle sperimentazioni che per nessun motivo può essere coercizzata. Dati quindi i risvolti eclatanti provati tanto in punto di fatto quanto in punto di diritto dallo studio su cui fondano gli esposti presentati a varie procure (tra cui, oltre a quella da noi giunte, quelle di Palermo, Bologna, Roma, Reggio Calabria e Cosenza) questa redazione si ripromette di seguire gli sviluppi della vicenda da vicino per fornire ai cittadini una lettura finalmente chiara e non partigiana di ciò che davvero c’è dietro alla narrazione di una pandemia mai avvenuta.
Roma, 16 Luglio 2021
Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.Li), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, supportati da un team di medici e avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Veritasui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale.
Mi reco spesso per motivi professionali in Svizzera
In questo travagliato periodo di regole assurde e restrizioni varie, ho da sempre notato una certa differenza di atteggiamento da parte del popolo svizzero e della sua politica, rispetto a quella italiana.
Il sistema politico elvetico si basa sul federalismo e la democrazia diretta (referendum popolari), che attribuiscono ampia autonomia ai 26 cantoni rispetto alla Confederazione.
In questo periodo, infatti, all’interno degli stessi cantoni sono esistite regolamentazioni diverse e misure differenziate. In generale quello svizzero è un popolo molto libero che da sempre mal digerisce imposizioni.
Le mascherine, ad esempio, sono diventate obbligatorie solo in alcune circostanze e luoghi al chiuso, mal tollerate all’aperto anche se in aree di affollamento, come il lungolago, le zone turistiche, i centri cittadini ma solo, in alcuni cantoni o città. Moltissimi non la indossano, e anche da me quasi mai usata, se non in luoghi al chiuso ed a stretto contatto con le persone.
Ho notato, però, con l’andar del tempo, un’ omologazione sempre più evidente con la narrazione standard europea. Ultimamente si parla molto di vaccini come unico modo per uscire dalla pandemia, quindi con un’informazione sempre più schierata ed allineata da una certa volontà politica del tutto simile a quella italiana.
La Svizzera, paese neutrale, non fa parte dell’UE e ciò determina la sua ricchezza politica, oltre a quella economica, per la detenzione di grandi capitali provenienti dall’estero. Gli interessi economici sono, quindi, sempre stati alla base di ogni scelta e azione politica.
Purtroppo sembrerebbe che gli stessi interessi, che prima la spingevano alla neutralità in ogni settore ed a scelte prettamente nazionaliste, adesso stiano spingendo ad una sorta di “ europeizzazione”
In questo periodo di pandemia i cantoni hanno perso molto del loro potere decisionale autonomo, e sono stati costretti a “digerire” le decisioni di un governo centrale del tutto assimilabile al nostro CTS Italiano, che ha diretto ed emanato le regole covid.
La nota positiva è che sono stati erogati miliardi di franchi per imprese e dipendenti, costretti al lockdown e a conseguente mancanza di lavoro.
Questi denari sono tutti arrivati a differenza dell’Italia.
La nota negativa è il foraggiamento economico ai media svizzeri (proprio come avviene in Italia) e il continuo tentativo di imporre limitazioni alle libertà individuali. Si parla infatti anche qui di covid pass per la partecipazione ad eventi, manifestazioni, ingressi in ristoranti ecc…Atteggiamento molto sgradito ad una grande fetta della popolazione e alla politica di centrodestra.
Tutte queste regole dovrebbero comunque terminare alla fine di quest’anno (2021)
Nel frattempo, proprio per questo motivo, il 13 giugno scorso e’ stato indetto un referendum, che prevedeva altre quattro tematiche su cui decidere
1) acqua potabile
2) no uso pesticidi sintetici
3) legge covid
4) legge contro terrorismo, più poteri a polizia
5) legge CO2.
Purtroppo gli interessi economici di cui prima ho parlato, hanno spinto circa il 61% dei votanti a favore delle regole covid (che sarebbero state abrogate da subito se avesse vinto il no), permettendo così alle 100.000 imprese di continuare ad usufruire dei finanziamenti governativi accreditando, nel contempo, tutte le stesse regole liberticide contro cui una gran parte del popolo e dei politici di centrodestra stanno lottando.
Gli stessi media continueranno a ricevere i finanziamenti proprio come in Italia, destando molta preoccupazione per una mancata informazione libera e non di parte. Il 61% degli elettori ha anche votato favorevolmente per continuare ad usare pesticidi chimici e antibiotici nelle batterie di allevamento. La motivazione è da ricercare nella maggiore produzione autonoma di approvvigionamento alimentare che, senza l’uso degli stessi, costringerebbe la Svizzera ad una maggiore importazione per il fabbisogno nazionale.
In definitiva, come avevo già sottolineato, i motivi economici sembrerebbero comunque sempre prevalere, omologandosi al resto dei paesi UE quando conviene ( legge Covid), rimanendo nazionalisti in altri momenti ( legge pesticidi).
L’impressione sempre più accreditata è che anche la Svizzera si stia incamminando verso una veloce politica Euro Globalista, staccandosi solo a tratti per pura convenienza.
Ma quanto la Svizzera è veramente a favore del popolo?
Potrà’ continuare a mantenere il piede in due scarpe?
A volte nazionalista a volte Europeista. Quanto tempo passerà prima che l’UE chieda il conto?
All’indomani della tornata referendaria ecco emergere i primi malumori di un popolo da sempre democratico e libero, che non comprende il perché di questo risultato controcorrente. Da qui, un pensiero sempre più assillante di boicottaggio elettorale…e l’Italia come gli USA, sanno cosa significa!!!
Appena sentito alla radio che il Comitato Tecnico Scientifico sta ridiscutendo i parametri per determinare i colori delle regioni. Praticamente, con l’arrivo della bella stagione, il virus fisiologicamente tende ad affievolirsi, lo abbiamo visto l’anno scorso, di conseguenza per riuscire a mantenere lo stato di emergenza e continuare a limitare diritti e libertà dei cittadini, cambiano di nuovo i parametri di valutazione, non si guarderà piu infatti all’indice RT d’ora in avanti, poiche è destinato a scendere drasticamente con l’estate in arrivo, ora si deciderà in base alla percentuale di va**inati nella regione e al numero di persone ricoverate. Lo capite o no ancora? Ogni volta che non hanno più i numeri per tenerci chiusi, cambiano i parametri.
Ripercorriamo le fasi della “pandemia” e i vari cambi di parametri di valutazione⬇️
Allora, all’inizio la scusa per adottare restrizioni e reprimere diritti e libertà dei cittadini era il fatto che le terapie intensive erano sovraffollate e bisognava contenere il contagio per permettere che si calmasse l’emergenza ospedaliera. (anche se ancora ad oggi non c’è nessuna prova scientifica, nessuno studio, che attesti la validità dei lockdown, del distanziamento e dell’uso delle mascherine per limitare la diffusione del virus) Poi è arrivata l’estate, e come accade dall’alba dei tempi, con il caldo, il sole e la bella stagione, il co**d come qualsiasi altra influenza virale è andato indebolendosi, facendo svuotare di fatto gli ospedali, e nonostante l’aumento esponenziale del numero di tamponi giornalieri per trovare positivi, siamo riusciti a passare un’estate quasi normale. A quel punto non avendo più pretesti per continuare a reprimere il popolo e di fatto archiviare la democrazia, il CTS (Comitato tecnico scientifico) ha cambiato i criteri di valutazione, poiché a Luglio c’erano 3 persone in Italia in terapia intensiva, da settembre infatti non importava piu se le terapie intensive fossero piene o meno, per far riprendere le restrizioni si è introdotto un indice RT al di sopra del quale automaticamente queste scattavano. Prima di Natale peró i contagi erano talmente bassi che si rischiava di passare un Natale normale, l’Italia era tutta zona gialla, a quel punto per riportarci agli arresti domiciliari si è deciso che bisognava cambiare nuovamente questi criteri, e si è abbassato l’indice RT, così facendo ci siamo fatti un bel 40 giorni segregati in casa. A Febbraio, dopo essere tornati in zona gialla per 2 settimane e aver riassaporato un po di semi libertà, siccome l’indice RT non è più sufficientemente, per rimetterci gabbia, cambiano di nuovo i criteri di valutazione della situazione, a quel punto non importava se l’indice RT è sotto la soglia limite, bisognava anche valutare le varianti “pericolosissime” del virus e così da una settimana all’altra mezza Italia è tornata arancione, LOCKDOWN! Ora cambiano di nuovo per avere la scusa di mantenere le restrizioni anche d’estate. Praticamente è dall’aprile del 2020 che gli ospedali non sono più in emergenza, le terapie intensive sono state addirittura meno affollate degli scorsi inverni, dati alla mano, ma nonostante questo, dopo un anno siamo ancora qui a parlare di coprifuoco e limitazioni di libertà! Chi non vede queste palesi evidenze, deve avere qualche problema cognitivo. Forse sarebbe il caso di iniziare a svegliarsi e rendersi conto che questa “emergenza” è strumentalizzata e funzionale ad un cambio totale e permanente di modello sociale.