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12 gennaio 2022 – di Redazione Co.Te.L.I.

Pessime notizie in arrivo per Enrico Mentana: conduttore del TG su La7, il giornalista, che nel 2018 aveva creato la testata online Open, sta vedendo i suoi piani di lavoro colare a picco.

Un progetto editoriale nuovo, con l’ambizione di andare oltre il giornalismo tradizionale, così Mentana aveva definito il nuovo giornale “Open”. Nelle ultime ore, però, alcuni preoccupanti indiscrezioni avrebbero fatto vacillare il giornalista.

Nelle ultime ore, sono tornate a circolare con insistenza alcune indiscrezioni già riferite la scorsa estate: si parla di dettagli preoccupanti circa le sorti della testata fondata da Enrico Mentana. “Conti in rosso e tre giornalisti in meno”, si legge su Twitter. L’analisi giornalistica, fatta già a luglio 2021 da ADGinforma ha aperto a spiragli preoccupanti sul futuro di Open (vedi: ⤵️

https://www.adginforma.it/open-il-giornale-di-mentana-non-decolla-conti-in-rosso-e-tre-giornalisti-in-meno/

Alcuni utenti hanno persino ipotizzato una possibile chiusura dello stesso giornale: ”All’epoca era ancora uno che ogni tanto faceva qualche critica, adesso è super allineato, peggio di tutti gli altri, così commenta un utente la notizia.

Come se non bastasse, Enrico Mentana ha ricevuto un’ennesima batosta nelle ultime ore: lo share del TG7, infatti, ha subito una notevole riduzione di ascolti.
”Gli ascolti del Tg7 delle 20:00 si sono ridotti di 70mila unità, scrive Fabio Dragoni, de La verità e spesso ospite su La7.

Il mondo del web ha commentato la notizia spendendo parole molto dure nei confronti del TG“Ed è ancora poco! Devono chiudere e cambiare lavoro, hanno messo in croce milioni di italiani e hanno parlato sempre e solo della stessa cosa a tutte le ore!!”, scrive un utente.

Situazione disastrosa, dunque, quella che pare vivere il “povero” Mentana… Staremo a vedere come si evolverà la situazione…

(Fonti: ANSA, MaurizioBlondet.it)

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

09 Gennaio 2022 – Fonte: IlParagone.it

E COSÌ CON L’ULTIMO BOLLETTINO DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ IL QUADRO È CHIARO ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️

https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/bollettino/Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_5-gennaio-2022.pdf

Secondo quanto riportato nell’ultimo bollettino appena pubblicato, la percentuale degli italiani contagiati pur essendo vaccinati è sostanzialmente la stessa del totale della popolazione italiana vaccinata. In sostanza il vaccino non ha alcuna incidenza sulla diffusione delle attuali varianti del Covid-19 e non ne limita in alcun modo né la diffusione né la carica virale.

 
Ciò significa che il fondamento sostanziale delle limitazioni alle libertà individuali introdotte con il Green pass (super o semplice) e ora con l’obbligo vaccinale (un vero e proprio trattamento sanitario obbligatorio) viene meno. Questi provvedimenti diventano illegittimi e incostituzionali anche volendo accettare che in situazioni di emergenza l’esecutivo possa restringere con le modalità attuali le libertà dei cittadini. E infatti tali provvedimenti, alla luce della nuova variante Omicron, non sortiscono alcun effetto ai fini della limitazione della diffusione della pandemia.

I dati che andiamo ad esporvi, ovviamente, non li troverete su giornali e Tv ma sono assolutamente ufficiali e ormai ben noti al Cts, al ministero della Salute e al presidente Draghi che dovranno presto o tardi rispondere dell’illegalità delle iniziative prese in questi mesi. 

Prima di procedere con il report dell’ISS vogliamo ancora una volta citare le parole del Prof. Ainis, uno dei più illustri costituzionalisti italiani: Ove risultasse che i contagiati sono in larga parte vaccinati, già questo indebolirebbe dal punto di vista di legittimità costituzionale la decisione di un lockdown mirato”. Ma veniamo ai numeri. Negli ultimi 30 giorni, sono stati notificati 1.108.367 nuovi contagi di cui 
251.412 non vaccinati (il 22,7%) e 856.955 vaccinati (il 77,3%
) e questo trend è destinato ad accentuarsi ulteriormente come dimostrano i dati provenienti da Germania e Gran Bretagna. Per il resto, rimangono pressoché invariate le tendenze delle scorse settimane che vedono una prevalenza di vaccinati fra gli ospedalizzati dove su 16.751 pazienti totali 8.473 (il 50,6%) sono vaccinati e 8.278 (il 49,4%) sono non vaccinati. Stessa storia, ma più accentuata, per i decessi dove su 2.748 esiti fatali, 1.578 (pari al 57,3%) sono vaccinati e 1.170 (pari al 42,7%) non sono vaccinati. 

A giustificare l’obbligo vaccinale e il super Green pass non sono sufficienti nemmeno i dati (anomali dal momento che solo in Italia si rileva una così alta incidenza fra i non vaccinati) che comunque confermano l’efficacia del vaccino nel prevenire le terapie intensive: su 1847 pazienti, 645 (il 34,5%) è vaccinato mentre 1.202 (il 65,5,8%). Infatti come indicato sul portale COVID DELL’AGENZIA NAZIONALE PER I SERVIZI SANITARI REGIONALI ⤵️⤵️⤵️⤵️⤵️

https://www.agenas.gov.it/covid19/web/index.php

le terapie intensive (guarda immagine di corredo ⬆️⬆️⬆️⬆️⬆️) sono tutt’altro che in affanno e sono perfettamente in grado di offrire un posto letto a tutti i cittadini che ne abbiano bisogno senza pregiudizio per la salute di nessuno. In questo quadro l’obbligo vaccinale e la sua variante vigliacca, il super green pass, finiscono per configurarsi come un trattamento sanitario obbligatorio collettivo non coperto dall’articolo 32 della Costituzione. Ci sentiamo di concludere con le parole del prof. Crisanti che ricorda come con l’obbligo vaccinale ci sia un problema di carattere giuridico dal momento che questo non mira a limitare la trasmissione. Quindi siamo dinanzi ad “un obbligo terapeutico, che è una novità assoluta nella sanità pubblica.”