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‘Pericardite’

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Ad agosto 2020, nei primi 19 giorni del mese, i morti per Covid in Italia sono stati 108Quest’anno sono 567. Un divario enorme, più di cinque volte tanto. E nell’ultima settimana la curva dei decessi sta iniziando a schizzare in alto: da lunedì 16, (a giovedì 19 ci sono stati 202 morti. E se, alla luce di questi numeri, l’estate scorso in molti si sentivano al sicuro in vista dell’autunno e dell’inverno (sappiamo poi come è andata), stavolta non è facile essere tanto ottimisti, fa notare il Tempo.

A sganciare la bomba su Twitter è Guido Crosetto, ex deputato e fondatore di Fratelli d’Italia: «Senza polemiche, qualcuno mi spiega perché ci sono più morti ad agosto 2021, con oltre il 60% della popolazione vaccinata ed il Green Pass attivo che non nello stesso mese del 2020, senza vaccini e green pass? Visto che si è detto che la Delta era più contagiosa e meno letale».

Nel frattempo stanno arrivando le prime concrete testimonianze di persone note che, dopo il ciclo completo di vaccinazione, accusano malesseri. Esempio⤵️

Francesca Marcon

La schiacciatrice pallavolista Francesca “Cisky”Marcon con un palmarès di tutto rispetto fra scudetto, Coppa Italia, Supercoppa Italiana e Coppa Cev, non può allenarsi con Bergamo, e sui social accusa il vaccino anticovid. «Ho avuto e ho tuttora una pericardite post vaccino, chi paga il prezzo di tutto questo?». La denuncia e’ arrivata via Instagram. «Non esiste una forma di “risarcimento” per chi subisce danni a livello di salute dopo aver fatto il vaccino? Premetto che non sono no vax, ma di fare questo vaccino non sono mai stata convinta e ne ho avuto la conferma» scrive la schiacciatrice, che proprio in questi giorni avrebbe dovuto partecipare al raduno del Volley Bergamo. Per la schiacciatrice di Conegliano, invece, l’inizio della stagione pallavolistica è rinviato. Secondo quanto emerso da alcune ricerche, il rischio di pericardite esisterebbe dopo la somministrazione di vaccini Pfizer e Moderna, rende noto Il Giorno di Bergamo.

La campagna vaccinale nel nostro Paese procede a passo spedito, e ormai sono state somministrate circa 74 milioni di dosi di vaccino. Quasi 35 milioni di italiani, ovverooltre il 57% della popolazione, hanno completato il ciclo vaccinale. Siamo quindi sostanzialmente in linea con gli altri grandi paesi europei..Mentre si sta completando la campagna vaccinale di massa, ci si interroga però sulle prossime mosse e, in particolare, sulla necessità di somministrare una terza dose di richiamo a tutta o parte della popolazione. 
Le tre domande 

Per sciogliere questo nodo è ora essenziale rispondere ad alcuni quesiti di tipo scientifico: 
1) quanto dura l’immunità conferita dai vaccini; 
2) quale ruolo giocano le varianti nel ridurre l’efficacia e la durata della protezione; 
3) se sarà possibile raggiungere la cosiddetta immunità di gregge o di comunità

Quanto dura la protezione data dal vaccino? 

Al primo quesito non sappiamo ancora del tutto rispondere, visto che il follow-up delle persone vaccinate è ancora troppo breve. Sembra però che, anche se gli anticorpi neutralizzanti tendono a scendere nel corso del tempo, le risposte cellulari e la memoria dell’incontro con l’antigene virale persistano più a lungo di quanto si pensasse. Naturalmente, esiste una variabilità individuale e, soprattutto,persone immunodepresse potrebbero trovarsi per prime in difficoltà di fronte a un attacco virale. 

Le varianti ci rendono più vulnerabili?

Il quesito relativo alle varianti è ancor più complesso. La variante beta (sudafricana) sembra essere la più resistente ai vaccini, ma per fortuna la sua circolazione da noi è estremamente limitata. Per quanto attiene alla variante delta (indiana), i vaccini conservano un’elevata efficacia nel proteggerci dalle forme gravi di malattia, ma non sempre sono in grado di evitare l’infezione. Ciò vuol dire che, in un certo numero di casi, il virus può continuare a circolare tra le persone vaccinate, pur non causando i danni gravi a cui ci aveva abituato in precedenza. Naturalmente, quanto esposto relativamente ai primi due quesiti ha delle ripercussioni sul terzo. 

Serve una terza dose? 

Secondo le Autorità si dovrebbe vaccinare ancora con una terza dose, aprendo scenari apocalittici, quasi di dipendenza dal siero, tanto da farlo diventare un appuntamento annuale come il vaccino antinfluenzale. Sulla terza dose, per ora, non ci pronunciamo, nonostante i propositi luciferini del governo, sperando in una sommossa popolare che al momento non c’è stata

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione(Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale

https://cataniacreattiva.it/guido-crosetto-bomba-su-twitter-del-candidato-sindaco-a-torino-popolazione-vaccinata-e-cinque-volte-piu-morti-dellagosto-2020-perche/

Il buio che ha pervaso il cervello di molti italiani, incapaci di far funzionare quella “strana” materia grigia che Madre Natura ci ha donato al momento della nostra nascita, non permette di capire che, il SIERO GENICO, e’ una pozione di sostanze sconosciute e pericolose, sperimentate sull’uomo senza deontologia. La stessa AIFA (agenzia italiana del farmaco) lo scrive sul suo sito ma, gli italici soldatini, nonostante i vari livelli di istruzione con relativi titoli sventolati al vento, NON LEGGONO, NON SI INFORMANO e si comportano come tanti YESMAN, inebetiti e rincretiniti da uno Stato ormai ridotto a “Repubblica delle Banane”.

L’AIFA, infatti, comunica gli aggiornamenti su alcuni punti emersi dalla valutazione del rischio di insorgenza di miocardite e pericardite dopo vaccinazione con vaccini a mRNA anti-COVID-19 Comirnaty e Spikevax.

ECCO COSA SCRIVE:

  • Dopo la vaccinazione con i Vaccini mRNA anti COVID-19 Comirnaty e Spikevax sono stati osservati casi molto rari di miocardite e pericardite
  • I casi si sono verificati principalmente nei 14 giorni successivi alla vaccinazionepiù spesso dopo la seconda dose e nei giovani di sesso maschile.
  • I dati a disposizione suggeriscono che il decorso della miocardite e pericardite dopo la vaccinazione non è diverso da quello della miocardite o della pericardite in generale.
  • Gli operatori sanitari devono prestare attenzione ai segni e ai sintomi di miocardite e pericardite.
  • Gli operatori sanitari devono istruire i soggetti vaccinati a  rivolgersi immediatamente al medico qualora dopo la vaccinazione sviluppino sintomi indicativi di miocardite o pericardite, quali dolore toracico, respiro affannoso o palpitazioni.

A seguito di quanto letto, riteniamo utile far notare l’importanza, per se stessi e per gli altri, e dunque il “dovere morale”, di segnalare, da parte dei vaccinati, eventuali reazioni avverse.

Per info ➡️ Come segnalare una sospetta reazione avversa

APRITE LA MENTE!

[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione(Co.Te.L.In.), di cui fa parte anche Catania CreAttiva, e che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, fra cui Mercurius5 ed “Il Re è Nudo” , supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale]

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https://cataniacreattiva.it/aifa-rischio-di-miocardite-e-pericardite-con-i-vaccini-limportanza-di-segnalare-ogni-reazione-avversa/