di Marzia MC Chiocchi
Ieri sera appresa la notizia della morte del dott. Giuseppe De Donno, sono rimasta profondamente sconcertata da come stesse veicolando il messaggio sulle cause del suo decesso “…il medico si sarebbe impiccato”. Con il passare delle ore la vicenda ha assunto contorni più chiari per coloro che, ragionando, avevano capito chi era De Donno. L’uomo, di grande fede religiosa, come avrebbe potuto togliersi la vita cedendo in questo modo al mal di vivere? Ma indipendentemente da tutte le analisi tecniche e d’indagine sui cui stanno discutendo persone comuni, giornalisti della Controinformazione, opinionisti, e spero pure gli inquirenti, vorrei porre l’attenzione su altre problematiche, persistenti e determinanti in casi come questo: la mancanza di solidarietà, la scarsa compartecipazione alle difficoltà della Persona, l’individualismo. Sono ben cosciente che, con le mie parole, potrò creare quella che, erroneamente e con sempre più frequenza, viene chiamata polemica, che io definirei, piuttosto, dibattito. Dalle prime ore della mattina ho letto con attenzione il susseguirsi di commenti, ipotesi e quant’altro, anche di colleghi medici di De Donno che, esaltandone l’uomo e il professionista, lo hanno ricordato con affetto senza averlo mai incontrato. I social sono stati meravigliosamente travolti da pensieri di gente comune e di medici, e a metà pomeriggio, quando il flusso mediatico si e’ placato ho deciso di scrivere la mia riflessione che, a seguire, espongo.
Quanti e quali medici che stanno combattendo contro le coercizioni governative, sono stati vicini anche fisicamente a De Donno? Che cosa hanno fatto per sostenerlo apertamente, quando la nomenclatura politica lo stava ferocemente attaccando per aver salvato la vita a molte persone con il plasma iperimmune? Sul momento le parole solidali di qualcuno ci sono anche state, ma dopo? E nei mesi a seguire fino ad oggi?
De Donno e’ morto solo, con il dramma di una famiglia, la Sua, che ha cercato di sostenerlo al massimo delle proprie forze, ma senza l’aiuto pratico di quei colleghi medici , che avrebbe sicuramente voluto vedere schierati al suo fianco (e parlo di quelli che vanno in piazza a parlare alle masse, che fanno parte di chat importanti, dove fino ad oggi si e’ discusso tanto procedendo con troppa lentezza verso azioni concrete.) Quanti di questi medici hanno scelto di creare un percorso unico di lotta insieme agli avvocati, contro le multinazionali del farmaco? Adesso esce ed uscirà’ tutto il materiale riguardante le minacce che De Donno aveva subito, come sempre a buoi scappati! Ma non possiamo, una volta nella nostra vita, essere uomini e donne intellettualmente onesti? Solo parole prima e dopo ogni evento drammatico, catastrofico! Il coraggio, nella vita pratica, e’ sempre stato prerogativa degli eroi, mentre, se capissimo che l’ Unione fa veramente la Forza, non staremmo a piangere i nostri martiri, troppo spesso dimenticati, se non per un premio a loro intitolato o per una ricorrenza , dove il pianto e’ paragonabile a quello di un coccodrillo.
Adesso che siamo in prossimità di una preoccupante dittatura, riusciremo a comportarci come Persone e non come banderuole?
Per ricordare un pensiero di Bertolt Brecht “Sventurata quella terra che ha bisogno di eroi”
Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione(Co.Te.L.In.), di cui fa parte anche Catania CreAttiva, e che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, fra cui Mercurius5, supportati da un team di medici ed avvocati, formatosi con l’unico intento di collaborare per la ricerca e condivisione della Verità sui principali fatti di rilevanza sia nazionale, che europea, che mondiale
Le sue ultime parole…
“Io mi sono esposto molto in prima persona, ovviamente rinunciando tantissimo ai miei affetti e rinunciando tantissimo alla mia vita privata e ho ricevuto tantissime critiche, tantissimi attacchi e capisco anche che, quando uno si espone così in modo violento mediaticamente, può starci che venga poi attaccato a sua volta. Però quello che a me interessava era cercare di salvare più vite possibile…” (Giuseppe De Donno in una sua ultima intervista)
Potete ascoltare queste sue ultime parole, più una breve riflessione di Andrea Giuffrida, di Catania CreAttiva Web Radio Podcast, sulla sua figura ispiratrice di eroe della storia umana, in questo episodio fuori programma del podcast Teukos trasmesso proprio oggi su Spreaker: “
https://www.spreaker.com/episode/45871348