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22 Dicembre 2021- Redazione Co.Te.Li 2021

CARI TIFOSI DI TUTTO IL CALCIO ITALIANO. FINO AD OGGI ABBIAMO LETTO ESCLUSIVAMENTE NOTIZIE PROVENIENTI PREVALENTEMENTE DAL MONDO SPORTIVO STRANIERO. ADESSO, È ARRIVATO IL TURNO DI UN CALCIATORE ITALIANO CHE GIOCA NEL NAPOLI, E NOI, SAPPIAMO BENE QUANTO IL TIFO PARTENOPEO SIA MOLTO AFFEZIONATO AI SUOI BENIAMINI.

E COSI, CI TROVIAMO A PARLARE DI…⤵️

LORENZO INSIGNE che tornerà in campo solo ad anno nuovo, dopo la sosta per le festività natalizie. Il capitano del Napoli, già alle prese con un problema al polpaccio che l’ha costretto a saltare le gare contro Atalanta e Milan, È INFATTI RISULTATO POSITIVO AL COVID DOPO LA TERZA DOSE DI VACCINO. “Il calciatore – fa sapere il Napoli – osserverà il periodo di isolamento presso il proprio domicilio”. 

È CHIARO IL MESSAGGIO? CREDO PROPRIO DI SÌ…ANCHE PER GLI STOLTI…CONOSCETE LAPALISSE?

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione [di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia  Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

7 Dicembre 2021 – Redazione Co.Te.Li

La terza dose è già un flop. Gli italiani sono sempre più restii e le prenotazioni vanno a rilento. Così il governo, anche su questo, sta già pensando a come correre ai ripari! Ma i cittadini prendono tempo. Come spiega anche il quotidiano di regime “La repubblica”…”la corsa è iniziata da tre settimane ma è bassa la partecipazione dei concorrenti più attesi: i fragili”. Le coperture tra gli anziani non sono ancora soddisfacenti. “Ci sono 6,6 milioni di over 60 che potrebbero richiedere il richiamo ma non lo fanno”. 

I numeri dei cosiddetti fragili sono chiari: “Ben 1,7 milioni di over 80, il 59% di coloro che hanno concluso il primo ciclo, non si sono ancora presentati per la terza dose. E questo anche se praticamente per tutti loro sono già passati 5 mesi dalla somministrazione della seconda dose. Il dato tra i settantenni è peggiore. Su circa 4 milioni che già potrebbero chiedere il booster, 2,4 milioni (il 60%) non si sono ancora presentati agli hub”. Infine ci sono i sessantenni.

In questa fascia di età circa 4,1 milioni si sono vaccinati tra dicembre 2020 e i primi di luglio, cioè oltre cinque mesi fa. Ebbene, all’appello mancano ancora 2,5 milioni di queste persone, quasi il 61% del totale. In tutto questo, come sempre, le Regioni viaggiano a velocità diverse e ad aver più problemi sono quelle dove la prima fase della campagna non è andata bene.

Dov’è lo “schiacciante” successo della campagna vaccinale di Draghi e Figliuolo? TROPPE BUGIE LE BUGIE SINORA RACCONTATE

Gli ospedali sono ormai in prevalenza occupati da contagiati vaccinati con due dosi. Spiega sempre a “La RepubblicaAdriano Peris, che dirige la rianimazione del policlinico fiorentino di Careggi: “Ce ne sono anche nella nostra terapia intensiva. Chi arriva da noi ha una malattia identica a quella dei non vaccinati.”

RICORDIAMO CHE TRA COLORO CHE RIFIUTANO LA TERZA DOSE CI SONO MOLTE PERSONE CHE HANNO SUBITO EVENTI AVVERSI DOPO LA DOPPIA INOCULAZIONE E…HANNO PAURA!!!

ANCORA UNA VOLTA…REPETITA IUVANT!

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26 Novembre 2021 – Redazione Co.Te.Li

Paolo Sceusa, già magistrato, ex presidente il Tribunale per i minorenni di Trento, risponde a chi gli chiede come affrontare l’attuale apartheid imposto per forzare l’inoculazione del farmaco genico sperimentale a chi è riluttante.

«Tanti mi chiedono: e adesso? Sono obbligato/a… devo pensare ai miei figli, cosa posso fare, Presidente?”
Io non ho una soluzione che sia insieme legale, rapida e di sicuro e universale successo».
«Ma ho una proposta:
Che nessuno degli obbligati al vaccino vecchi (i sanitari) e nuovi (insegnanti, forze dell’ordine, militari) frequenti più i luoghi del tempo libero. Tutti gli obbligati smettano di andare al ristorante, al bar, al cinema, a teatro, in pizzeria, nei musei, in palestra, in piscina, a sciare ecc…

A MENO CHE, IN TUTTI QUESTI POSTI GLI ESERCENTI NON RINUNCINO A CHIEDERE IL GREEN PASS.

Nessuno salga più su treni, aerei , corriere, bus e metropolitane. Si va in auto, in moto, in bici, in monopattino, a piedi. Anche al lavoro.
Si arriva tardi? Pazienza.
I costretti mantengano alta la testa e fiero lo sguardo.
Non accettino le catene per un caffè.
Cultura e svago possiamo regalarcelo organizzando fra noi queste attività. Forse non tutte, ma almeno saremo fra amici e non regaleremo più un soldo a nessuno dei collaborazionisti del greenpass.
Lasciamo tutta questa roba solo ai volontari entusiasti della terza dose e delle altre che verranno (che Iddio salvi loro e i loro bambini).
Saranno abbastanza?»

FORSE QUESTE CATEGORIE COMMERCIALI CAPIRANNO UNA VOLTA PER TUTTE CONTRO CHI DEVONO LOTTARE…IL POPOLO O IL GOVERNO? A CASI ESTREMI, ESTREMI RIMEDI!

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Si va verso l’obbligo vaccinale e verso la terza dose di vaccino? “Sì a entrambe le domande”. Il premier Mario Draghi, in conferenza stampa dopo il Cdm, risponde così. Il presidente del Consiglio annuncia anche che il Green pass verrà esteso. “Il ministro Speranza ed io ne stiamo parlando da un po’ di tempo. L’orientamento è ‘sì’, verrà esteso. Per decidere esattamente quali sono i passi da compiere e i settori che dovranno averlo prima, faremo una cabina di regia come chiesto dal senatore Salvini. La direzione è quella”.

Ricordiamo per dovere di cronaca che ad oggi gli unici Stati che hanno introdotto questo tipo di coercizione sono il Tagikistan, il Turkmenistan e l’Indonesia. Si tratta di Paesi che sicuramente non possono essere definiti democratici. Il primo Ministro insieme al Governo hanno così deciso di continuare a snobbare le evidenze scientifiche che dimostrano come vaccinati e non vaccinati siano egualmente contagiosi, rendendo di fatto inutile il green pass come strumento di tutela della salute.

COSSIGA SU DRAGHI: “UN VILE AFFARISTA, LIQUIDATORE DELL’INDUSTRIA PUBBLICA ITALIANA

Francesco Cossiga

Non si può nominare primo ministro chi è stato socio o lavora per la Goldman Sachs, grande banca di affari americana”. Sono le parole decise e taglienti pronunciate in tempi non sospetti dall’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che non era un ingenuo. Mario Draghi? “Un vile affarista. E’ il liquidatore, dopo la famosa crociera sul Britannia, della svendita dell’industria pubblica italiana, quando era direttore generale del Tesoro. E immagina cosa farebbe se fosse eletto presidente del consiglio dei ministri. Svenderebbe tutto ciò che rimane ai suoi comparuzzi della

Non si può nominare primo ministro chi è stato socio o lavora per la Goldman Sachs, grande banca di affari americana”. Sono le parole decise e taglienti pronunciate in tempi non sospetti dall’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che non era un ingenuo. Mario Draghi? “Un vile affarista. E’ il liquidatore, dopo la famosa crociera sul Britannia, della svendita dell’industria pubblica italiana, quando era direttore generale del Tesoro. E immagina cosa farebbe se fosse eletto presidente del consiglio dei ministri. Svenderebbe tutto ciò che rimane ai suoi comparuzzi della Goldman Sachs”.

ASCOLTATE LE PAROLE DI COSSIGA IN QUESTO VIDEO👇👇👇👇👇

https://www-ilriformista-it.cdn.ampproject.org/ii/AW/s/www.ilriformista.it/wp-content/uploads/2021/02/cossiga-draghi.jpg

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La terza dose, sarà necessaria? A quale distanza, dal richiamo, dovrà essere fatta? Per chi sarà obbligatoria?

Sono tutte domande alle quali si sta cercando di rispondere in questi giorni, forti dell’esempio di nazioni, come gli Stati Uniti, che stanno procedendo con una nuova inoculazione dopo la seconda e che potrebbero offrire all’Italia alcune linee guida su come mandare avanti la campagna di immunizzazione.

Terza dose: le dichiarazioni del viceministro Pierpaolo Sileri. Ecco quando si comincerà

Sileri ha dichiarato che un terzo giro di iniezioni di vaccino anti-covid è necessario, sulla base di quanto dimostrano gli studi rispetto a un’immunità vaccinale che cala nel tempo. Per Sileri si partirà dagli immunodepressi. “Ma questo non significa che la terza dose occorre farla a tutti ad ottobre, l’autunno sarà un punto di partenza per i richiami degli immunodepressi o perché sono passati 10 mesi”.

Cosa ha detto Speranza? sarà obbligatoria per gli statali?

Le parole del ministro della Salute Roberto Speranza riecheggiano i contenuti espressi da Sileri: “La nostra comunità scientifica, sta facendo le sue valutazioni e presto arriveranno le sue determinazioni – ritengo molto probabile che andremo nella direzione di assumere la terza dose e con tutta probabilità partiremo dai più anziani e dai più fragili”.

Di date ufficiali non ce ne sono, ma il mese cerchiato in rosso sarebbe ottobre: la tabella di marcia vede in pole position medici e fragili, ai quali il vaccino è stato somministrato prima. Poi Speranza ha parlato di Pubblica Amministrazione: il ministro intende prima capire quali saranno gli effetti della riapertura delle scuole sulla curva epidemiologica e solo a quel punto si potrebbe ragionare di Green Pass per i dipendenti degli uffici pubblici.

La terza dose agli statali è un dossier sul tavolo anche del ministro della PA, Renato Brunetta: “Questa crescita potrebbe essere addirittura superiore – ha detto- commentando le stime sul Pil, se si ripristinerà la modalità di lavoro ordinaria in presenza, tanto nel pubblico quanto nel privato”.

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https://cataniacreattiva.it/covid-allorizzonte-la-terza-dose-di-vaccino-e-speranza-parla-di-obbligo-per-gli-statali/

Ad agosto 2020, nei primi 19 giorni del mese, i morti per Covid in Italia sono stati 108Quest’anno sono 567. Un divario enorme, più di cinque volte tanto. E nell’ultima settimana la curva dei decessi sta iniziando a schizzare in alto: da lunedì 16, (a giovedì 19 ci sono stati 202 morti. E se, alla luce di questi numeri, l’estate scorso in molti si sentivano al sicuro in vista dell’autunno e dell’inverno (sappiamo poi come è andata), stavolta non è facile essere tanto ottimisti, fa notare il Tempo.

A sganciare la bomba su Twitter è Guido Crosetto, ex deputato e fondatore di Fratelli d’Italia: «Senza polemiche, qualcuno mi spiega perché ci sono più morti ad agosto 2021, con oltre il 60% della popolazione vaccinata ed il Green Pass attivo che non nello stesso mese del 2020, senza vaccini e green pass? Visto che si è detto che la Delta era più contagiosa e meno letale».

Nel frattempo stanno arrivando le prime concrete testimonianze di persone note che, dopo il ciclo completo di vaccinazione, accusano malesseri. Esempio⤵️

Francesca Marcon

La schiacciatrice pallavolista Francesca “Cisky”Marcon con un palmarès di tutto rispetto fra scudetto, Coppa Italia, Supercoppa Italiana e Coppa Cev, non può allenarsi con Bergamo, e sui social accusa il vaccino anticovid. «Ho avuto e ho tuttora una pericardite post vaccino, chi paga il prezzo di tutto questo?». La denuncia e’ arrivata via Instagram. «Non esiste una forma di “risarcimento” per chi subisce danni a livello di salute dopo aver fatto il vaccino? Premetto che non sono no vax, ma di fare questo vaccino non sono mai stata convinta e ne ho avuto la conferma» scrive la schiacciatrice, che proprio in questi giorni avrebbe dovuto partecipare al raduno del Volley Bergamo. Per la schiacciatrice di Conegliano, invece, l’inizio della stagione pallavolistica è rinviato. Secondo quanto emerso da alcune ricerche, il rischio di pericardite esisterebbe dopo la somministrazione di vaccini Pfizer e Moderna, rende noto Il Giorno di Bergamo.

La campagna vaccinale nel nostro Paese procede a passo spedito, e ormai sono state somministrate circa 74 milioni di dosi di vaccino. Quasi 35 milioni di italiani, ovverooltre il 57% della popolazione, hanno completato il ciclo vaccinale. Siamo quindi sostanzialmente in linea con gli altri grandi paesi europei..Mentre si sta completando la campagna vaccinale di massa, ci si interroga però sulle prossime mosse e, in particolare, sulla necessità di somministrare una terza dose di richiamo a tutta o parte della popolazione. 
Le tre domande 

Per sciogliere questo nodo è ora essenziale rispondere ad alcuni quesiti di tipo scientifico: 
1) quanto dura l’immunità conferita dai vaccini; 
2) quale ruolo giocano le varianti nel ridurre l’efficacia e la durata della protezione; 
3) se sarà possibile raggiungere la cosiddetta immunità di gregge o di comunità

Quanto dura la protezione data dal vaccino? 

Al primo quesito non sappiamo ancora del tutto rispondere, visto che il follow-up delle persone vaccinate è ancora troppo breve. Sembra però che, anche se gli anticorpi neutralizzanti tendono a scendere nel corso del tempo, le risposte cellulari e la memoria dell’incontro con l’antigene virale persistano più a lungo di quanto si pensasse. Naturalmente, esiste una variabilità individuale e, soprattutto,persone immunodepresse potrebbero trovarsi per prime in difficoltà di fronte a un attacco virale. 

Le varianti ci rendono più vulnerabili?

Il quesito relativo alle varianti è ancor più complesso. La variante beta (sudafricana) sembra essere la più resistente ai vaccini, ma per fortuna la sua circolazione da noi è estremamente limitata. Per quanto attiene alla variante delta (indiana), i vaccini conservano un’elevata efficacia nel proteggerci dalle forme gravi di malattia, ma non sempre sono in grado di evitare l’infezione. Ciò vuol dire che, in un certo numero di casi, il virus può continuare a circolare tra le persone vaccinate, pur non causando i danni gravi a cui ci aveva abituato in precedenza. Naturalmente, quanto esposto relativamente ai primi due quesiti ha delle ripercussioni sul terzo. 

Serve una terza dose? 

Secondo le Autorità si dovrebbe vaccinare ancora con una terza dose, aprendo scenari apocalittici, quasi di dipendenza dal siero, tanto da farlo diventare un appuntamento annuale come il vaccino antinfluenzale. Sulla terza dose, per ora, non ci pronunciamo, nonostante i propositi luciferini del governo, sperando in una sommossa popolare che al momento non c’è stata

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https://cataniacreattiva.it/guido-crosetto-bomba-su-twitter-del-candidato-sindaco-a-torino-popolazione-vaccinata-e-cinque-volte-piu-morti-dellagosto-2020-perche/

Il direttore dell’Istituto Inmi Spallanzani Francesco Vaia, intervistato durante Timeline su Sky Tg24, si è espresso contro la vaccinazione anti-Covid per i bambini under 12, così come ha chiesto alle case farmaceutiche di fermarsi alla terza dose del farmaco genico sperimentale contro il Covid:

«Io dico alle industrie: ‘fermiamoci’ rispetto alla terza dose» [ndr: “dice alle industrie?”] «per la quale non dobbiamo accelerare ma pensare alla memoria immunologica e ai linfociti T, e per le popolazioni che non sono statisticamente rilevanti rispetto alla malattia non facciamo pendere la bilancia verso il rischio» poi ha aggiunto «È statisticamente irrilevante non solo il contagio ma anche la malattia nei bambini al di sotto dei 12 anni. In questo caso quindi la bilancia rischio-beneficio penderebbe tutta dalla parte del rischio. Il problema non è l’Rna che resta nell’organismo, per cui domani facciamo i bambini con la testa d’elefante, questa è un’informazione medievale che non c’entra nulla. Il problema è che comunque noi possiamo avere degli effetti collaterali. Nei bambini non c’è questo contagio così imponente e non c’è la malattia». Il direttore asserisce che «Tra i non vaccinati che si ricoverano l’età media è fra i 50-60 anni, tutte persone in quelle fasce d’età che sono i figli della nostra cattiva comunicazione, gli ‘esitanti dell’AstraZeneca’, tanto per essere chiari, che non si sono vaccinati e sono oltre due milioni».

C’è da dire che Astrazeneca non è stato proprio un toccasana come farmaco sperimentale, e non tutti, evidentemente, sono disposti a giocare alla ‘roulette russa’ per una malattia curabile, anche se si afferma il contrario: chiedere a Donald Trump, Silvio Berlusconi e Flavio Briatore, per credere. I quali, insieme a molti altri malati di Covid, non sono morti nonostante non abbiano ricevuto, a suo tempo, la “pozione magica”. C’è da dire, con molta probabilità, che non hanno atteso la degenerazione della malattia con “vigile attesa e Tachipirina”, come da protocollo indicato dal Ministero della salute, ma si sono sottoposti a terapie mirate ed efficaci. 

Giovanni Toti

Sul fronte dei nuovi dittatori nazifascisti continua a starnazzare il governatore della Liguria Giovanni Toti, la cui vicinanza a Bassetti per luogo di appartenenza (Genova) sta avendo un influsso deleterio oltre che nauseante. A seguire il suo nuovo mantra : «Estenderei l’obbligo di green pass anche ai supermercati. Non ti vuoi immunizzare? Ok, ma resti a casa. La libertà è sacra, ma non illimitata. Altrimenti perché non professare anche il diritto di passare con il rosso al semaforo?» riporta Il Corriere della Sera. Caro Toti, cosa ti hanno promesso per scaldarti così tanto?

Basta bugie. Il giochino è durato anche troppo.

FONTE: LaPEKORANERA.it

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