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01 Maggio 2023 – Redazione

 

Per allungare la shelf life dei prodotti l’azienda californiana fa sapere che starebbe usando una soluzione naturale e brevettata, ma avendo saputo chi ha brevettato e commercializzato il metodo, non crediamo affatto al beneficio…anzi!!! I dubbi ci assalgono!!! Il metodo, messo a punto dalla Fondazione Bill & Melinda Gates si chiama Apeel ha creato una pellicola per la riduzione degli sprechi!!!! Proprio filantropi!!!!! 😱😱😱😱😱

L’idea di «Avocado Apeel», una pellicola in grado di proteggere gli avocado dalla normale degradazione dovuta al tempo, è piaciuta così tanto ai due coniugi di discussa benevolenza, che l’hanno finanziata con 40 milioni di dollari. ATTENZIONE, ATTENZIONE , ATTENZIONE!!!! Non è la prima pellicola invisibile pensata per allungare la vita alla frutta, ma questa volta ha superato la fase di sperimentazione, venendo lanciata nei primi supermercati.

Arriva la pellicola salva avocado
L’effetto è perfettamente visibile nel video qui in basso: i tempi di conservazione del frutto si allungano di molto, fino ad arrivare a 20 giorni di «sopravvivenza». L’azienda APEEL ha brevettato la sua particolare tecnologia, che va a braccetto con altre idee simili, come i contenitori commestibili o completamente biodegradabili. L’obiettivo è diminuire l’impatto sull’ambiente diminuendo la plastica e altri agenti inquinanti, contemporaneamente abbattendo lo spreco alimentare. MA QUANDO IN MEZZO ALLE INIZIATIVE C’È LO ZAMPINO DI BILL GATES, PER LA MAGGIORANZA DELLE PERSONE di tratta DI BEN ALTRI SCOPI!!!!! D’altra parte l’esperienza recente dei vaccini ci ha insegnato questo!

Il patrocinio di Bill Gates

È proprio questa la notizia più importante che fa pensare. Non si tratta di una tecnologia in fase di studio, ma di un prodotto già in commercioNel dicembre dell’anno scorso sono iniziate le prime vendite, nei prossimi mesi dovremmo vedere molti supermercati – prima negli USA e poi italiani – adottare questo tipo di prodotti, anche per nuovi frutti e ortaggi.

Il metodo di Apeel, però, non allunga la vita del prodotto fresco trasformandolo: la maggiore durata della shelf life deriva da un trattamento con un composto segreto.

Il metodo segreto di Apeel

Nella pratica, Apeel, applicando un composto trasparente la cui ricetta non è stata svelata, è in grado di non fare ossidare e disidratare frutta e verdura, i quali restano sodi e turgidi più a lungo. Della pozione magica si sa solo che viene ricavata dagli scarti della lavorazione vegetalee che viene spalmata o nebulizzata sui frutti e sugli ortaggi freschi: “Lime, avocado, cetriolo hanno una buccia che serve per proteggerli – si legge sul sito dell’azienda – Le sostanze che si trovano in bucce, semi e polpa (lipidi e glicerolipidi) sono ciò che usiamo come elementi costitutivi della nostra miscela brevettata con cui trattiamo frutta e verdura per prolungarne la durata”. I prodotti che devono essere sottoposti al trattamento vengono posti su un rullo trasportatore e quindi irrorati in maniera uniforme con il composto. In seguito vengono fatti asciugare per tre minuti in un forno a 60 gradi!!!!!!😱😱😱😱😱😱. Finito il trattamento sono pronti per essere confezionati e, quindi, per essere trasportati e posti sugli scaffali della grande distribuzione. La società californiana per ora sta applicando il suo metodo su avocado, mango, agrumi, mele, cetrioli e asparagi. Ma, chissà, un domani la platea potrebbe allargarsi.


In Italia?

La domanda sorge spontanea: i prodotti ortofrutticoli a lunga conservazione si possono già trovare in Italia? La risposta sta nella partnership tra l’azienda statunitense e Orsero. Alessandro Canalella, chief commercial officer del Gruppo Orsero, la scorsa primavera aveva commentato: “La partnership con Apeel è per noi strategica. Dal punto di vista commerciale ci permette di introdurre un’innovazione sul mercato europeo, dedicata a un prodotto, come l’avocado, il cui consumo cresce a doppia cifra ed è sempre più diffuso e popolare. La novità alimenterà questo trend, permettendo di allungare la shelf life dei frutti. Il beneficio gioverà a tutti gli anelli della filiera, compreso il consumatore. La partnership, inoltre, rafforza il nostro impegno nella lotta allo spreco alimentare, principio base della filosofia del Gruppo. Oltre alle azioni già intraprese per efficientare le fasi di trasporto e stoccaggio dei prodotti, e la collaborazione con i banchi alimentari per donare i prodotti edibili ma non più commerciabili, potremo ora agire anche sulla riduzione della creazione di spreco alimentare”.

MAH!

FONTE: Myfruit

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10 Aprile 2022- Redazione – Fonte: tio.ch

Gli Stati Uniti mettono in guardia le banche svizzere in relazione al denaro degli imprenditori russi colpiti da sanzioni dopo l’attacco all’Ucraina: in caso di mancata cooperazione vi saranno conseguenze, afferma l’ambasciatore americano a Berna Scott Miller.

Gli istituti elvetici devono cercare attivamente il denaro nascosto dai cosiddetti oligarchi, afferma il diplomatico in un’intervista pubblicata dalla NZZ am Sonntag. “Vi saranno conseguenze negative se i patrimoni delle persone sanzionate non saranno trovati”, aggiunge l’attivista LGBTQ, in carica da gennaio, che ha fra l’altro lavorato in passato per UBS a Denver, nel Colorado. “Non prendiamo la cosa alla leggera.” La cooperazione con le autorità svizzere è buona, prosegue Miller. “Ci sostengono nel rendere chiaro alle banche che il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti è coinvolto nella questione.

Minacce alle banche svizzere

Le affermazioni del neo-ambasciatore non vengono accolte bene negli ambienti finanziari. “Questa è una minaccia”,afferma un’esponente di primo piano dell’economia, che non ha voluto essere citata per nome, in una dichiarazione riportata dalla NZZ am Sonntag. L’Associazione svizzera dei banchieri (ASB) sottolinea da parte sua che gli istituti si attengono rigorosamente a tutti i regolamenti e alle misure applicabili, “comprese le sanzioni imposte da organismi svizzeri, internazionali e sovranazionali”. Vengono anche applicati “cumulativamente diversi filtri di sanzioni”, compresi quelli degli Stati Uniti. Dopo tutto è in gioco l’integrità della piazza finanziaria, afferma l’ASB.

Miller sarebbe da parte sua contento se la Svizzera si unisse al task force internazionale per rintracciare il denaro di quelli che in Occidente vengono chiamati oligarchi. “È una sfida per qualsiasi paese implementare un pacchetto di sanzioni di queste dimensioni e complessità”, argomenta l’ambasciatore.

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18 Marzo 2022 – Redazione

ORMAI TUTTO E TUTTI SONO CONTRO PUTIN. C’È CHI LO CHIAMA CRIMINALE, ANIMALE SCHIFOSO, E CHI PIU’ NE PENSA, PIU’NE DICE E SCRIVE!
E I POLITICI STATUNITENSI, SECONDO VOI, SONO SEMPRE STATI BUONI, BRAVI E VIRTUOSI? ASSOLUTAMENTE NO. GIUDICI DEL MONDO INTERO E MOLTO PREPOTENTI, NON POSSONO TRASCORRE TROPPO TEMPO IN UN CLIMA DI PACE, E DEVONO SEMPRE ATTACCARE QUALCHE POPOLO PER UNA RAGIONE O PER UN’ALTRA!

GUARDATEVI QUESTO DOCUMENTARIO SULL’ORRORE ALLE ISOLE MARSHALL, ED IN PARTICOLARI SUGLI EFFETTI ATOMICI NELL’ATOLLO DI BIKINI. MA LA LISTA DELLE NEFANDEZZE COMPIUTE DAGLI AMERICANI E’ DECISAMENTE LUNGHISSIMA! AVREMO MODO DI SCRIVERNE!

Nel 1946 gli americani scelsero come poligono di prova per i test atomici un atollo delle Isole Marshall, l’atollo di Bikini. Gli abitanti (meno di 200) furono allontanati su di un altro atollo dietro misero compenso e false promesse, ma subirono ugualmente le pesantissime conseguenze. I bombardamenti continuarono fino al 1958, quando fecero esplodere la 67esima bomba dall’inizio dei lanci: la bomba all’idrogeno.

Sugli animali, sia terrestri che acquatici, gli effetti furono disastrosi e una prova è data dalle immagini nei video seguenti di Jeppson Giano

https://youtu.be/aWOONz0g5F0

https://youtu.be/uGdJBnlB758

https://youtu.be/VdNTsve7Zb8

07 Marzo 2022 – Redazione

«Credo che nessuno possa avere dubbi sul mio sentimento anti russo, però questa volta sono piuttosto perplesso e più ‘putiniano’ che non ‘zelenskyano’. Sono più dalla parte di Putin che non da quella di Zelensky». Esordisce così il Generale Paolo Inzerilli, Capo di Stato Maggiore del Sismi e per 12 anni comandante della Gladio, struttura militare segreta appartenente alla rete internazionale Stay-behind creata per contrastare una possibile invasione nell’Europa occidentale da parte dell’Unione Sovietica.

“Io ho due pallini, la storia e la geografia – spiega il Generale -, ma in genere la gente evita di ricordare ciò che è successo nel passato. La Russia, fin da quando era zarista, è sempre stato un Paese a disagio perché si è sempre sentita circondata, in qualche modo bloccata, sentivano di non avere libertà di movimento. Con l’Unione Sovietica era lo stesso, perché è stata creata la Nato contro l’eventuale espansionismo sovietico. La situazione, dunque, si è tramandata. Tutto quello che sta succedendo adesso, perciò, è sempre dovuto al fatto che la Russia, non più Unione Sovietica, ha paura, si sente circondata da Paesi ostili. E il presidente dell’Ucraina, Zelensky, a mio parere fa una dimostrazione di forza quando in effetti tutto quello che la Russia ha chiesto è la dichiarazione ufficiale di non ingresso dell’Ucraina nella Nato e la demilitarizzazione del Paese. Ecco, non mi sembrano richieste assurde, ma Zelenskynon ne vuole sapere».

L’assurdità, per il Generale Inzerilli, sta altrove: «Un paio di settimane fa – dice – si è riunito il Consiglio atlantico della Nato, e i mass media, riportando una dichiarazione del segretario generale Stoltenberg fatta prima della riunione, hanno scritto ‘Stoltenberg gela l’Ucraina’, nel senso che secondo il segretario generale non c’era in agenda nessun argomento che riguardasse l’ingresso dell’Ucraina nella Nato. È dunque Zelensky che vuol far vedere di essere in gamba, bravo, super indipendente, costi quel che costi, il che per un Capo di Stato mi sembra leggermente folle. Ma se gliel’hanno detto ufficialmente che al momento non se ne parla, perché non se n’è stato buono e tranquillo, senza agitarsi, invece di fare scoppiare questo caos? L’esercito russo contro quello ucraino… Viene da ridere». Per l’ex capo della Gladio, però, c’è un altro punto importante. «Prima che iniziasse il conflitto, gli Stati Uniti dissero che se la Russia avesse invaso l’Ucraina, loro, come Stati Uniti e non come Nato, sarebbero intervenuti per difenderla. Poi hanno cambiato le dichiarazioni, cominciando a parlare di invio di aiuti, che significa quattrini, ed è ben diverso. Ecco perché – afferma senza indugio il Generale – valutando la situazione attuale mi sento più russo che ucraino, perché penso sempre che il compito di un presidente di un Paese è prima di tutto quello di salvare la pelle dei cittadini e non di compiere gesti di forza per una libertà che in pratica esiste e che invece secondo Zelensky non esiste. Per quel che mi riguarda oggi il problema di questa guerra si chiama Zelensky».

25 febbraio 2022 – Redazione Co.Te.L.I.

L’Unione europea, dopo il 2017, ha versato nelle casse ucraine aiuti per oltre 5 miliardi di euro. 
L’Ucraina è un caso di scuola di Stato corrotto e inefficiente. È solo l’aiuto economico di Banca mondiale, Fondo monetario, Unione Europea e Stati Uniti che ne impedisce il crollo verticale. Ma chi governa l’Ucraina? Riposta semplice e brutale: gli oligarchi, in maniera più o meno diretta.Di: Alberto Negri

ALBERTO NEGRI E’ UNO DEI GIORNALISTI MASSIMI ESPERTI DI GEOPOLITICA INVIATO DI GUERRA DEL SOLE 24 ORE. HA SEGUITO I PRINCIPALI CONFLITTI ED EVENTI POLITICI INTERNAZIONALI DAGLI ANNI ‘80 AD OGGI

https://www.remocontro.it/2022/02/17/ucraina-a-perdere-fallimento-europeo-e-atlantista-alberto-negri/

Sul filo del rasoio. L’Ucraina è un caso di scuola di Stato corrotto e inefficiente. È solo l’aiuto economico di Banca mondiale, Fondo monetario, Unione Europea e Stati Uniti che ne impedisce il crollo verticale.

Nei trent’anni seguiti alla dissoluzione dell’Urss, il Paese ha fatto ancora più passi indietro rispetto agli Stati confinanti. Nel 1992 il reddito medio ucraino era il 90% di quello polacco, attualmente è meno del 40%. All’origine del fallimento uno stato debole e lo strapotere degli oligarchi che genera corruzione.Washington e Bruxelles faticano a prenderne atto.L’Ucraina passa così da una crisi economica all’altra, con un assetto istituzionale fragile, un’economia debole e una corruzione pervasivaQuesto nonostante riceva aiuti occidentali, economici e militari, dal 2014, l’anno della guerra civile con 14 mila morti, due milioni di profughi e l’annessione russa della Crimea. Ma si continua a guardare il problema ucraino attraverso la lente russa, trascurando le debolezze strutturali di Kiev.L’Ucraina ha acquistato la propria sovranità solamente dopo l’implosione sovietica. In precedenza il territorio era suddiviso tra gli imperi zarista e austro-ungarico, arrivando all’indipendenza per un breve periodo dopo la fine della prima guerra mondiale, prima di essere incorporata nell’Unione Sovietica.L’Ucraina post-sovietica si è trovata di fronte al difficile problema di costruire uno Stato e in questo difficile processo sono emerse le divisioni della società ucraina. La religione stessa è un elemento di separazione. La popolazione è a maggioranza ortodossa – l’ortodossia è nata a Kiev – ma esiste una consistente minoranza cattolica di rito greco.Nel gennaio 2019 il patriarca ecumenico di Constantinopoli, Bartolomeo, primus inter pares fra i capi religiosi ortodossi, ha conferito alla Chiesa ortodossa di Ucraina l’indipendenza autocefala. Questa scelta è stata determinata dalla volontà di ridurre la storica influenza di Mosca e ha creato un’ulteriore divisione tra i fedeli, che devono decidere se obbedire al patriarca ucraino o a quello moscovita.Il paese è bilingue. La questione linguistica divide la società ed è diventata strumento di lotta politica, soprattutto da parte di quei partiti che vogliono creare un’identità ucraina in opposizione alla parte in cui si parla il russo. Il penultimo presidente, Poroshenko, parla il russo meglio dell’ucraino, mentre l’attuale presidente Zelensky ha lavorato come comico per una tv di lingua russa. Nel 2019 il parlamento ha votato una legge che stabilisce l’ucraino come lingua ufficiale del paese e sostituisce il russo nelle scuole medie in cui prima veniva usato.Il Paese è diviso anche economicamente: la parte a est del Dnepr è più industrializzata, quella a ovest è storicamente a vocazione agricola. L’Est è il cuore industriale del paese in cui vengono prodotti acciaio, armi, auto e prodotti aereospaziali. È la zona della prima industrializzazione in epoca zarista sulla quale si è innestata quella successiva sovietica. La capitale Kiev è il maggior centro di produzione terziaria del paese, dove hanno sede imprese del settore aereonautico, energetico (Naftohaz) e telefonico (Kyivstar).Ma chi governa l’Ucraina? Riposta semplice e brutale: gli oligarchi, in maniera più o meno diretta. Gli oligarchi hanno formato una rete di imprese e attività disparate acquisendo un enorme potere. Qualunque presidente e primo ministro ucraino è sempre stato dipendente dagli interessi e dall’influenza dei vari Akhmetov, Firtash, Kolomojsky, Medvedchuk, Poroshenko, Tymoshenko. Gli ultimi due – il primo come presidente, la seconda come premier – hanno direttamente governato il paese. Non si è dunque formata una classe dirigente in grado di definire gli interessi nazionali e controllare i potentati economici.L’Ucraina è un caso di scuola di Stato corrotto e inefficiente. È solo l’aiuto economico di Banca mondiale, Fondo monetario, Unione Europea e Stati Uniti che ne impedisce il crollo verticale. La Ue ha erogato 5 miliardi di euro, il Fondo un prestito da 17 miliardi, ma questi soldi o sono stati spesi male oppure neppure sono arrivati per l’incapacità di gestione dei governi di Kiev. Nonostante i tentativi di combattere la corruzione, la situazione non è migliorata. Anzi, sembra sia addirittura aumentata dopo l’elezione di Zelenskj.L’Ucraina è il simbolo di un cattivo affare dell’atlantismo. C’erano due obiettivi. Uno: con gli aiuti militari e finanziari occidentali, era contenere la Russia e dissuaderla dal sostenere le repubbliche autoproclamate del Donbass e di Luhansk (che la Duma di Mosca vorrebbe riconoscere). Il secondo era ideologico: costruire in Ucraina uno Stato a imitazione del sistema occidentale, con l’ovvia conseguenza dell’adesione alla Nato. È però evidente che l’Ucraina non sarà ammessa nella Nato perché questo significherebbe uno scontro armato con la Russia.L’Europa dovrebbe chiedersi qual è il vero stato dell’economia e della società ucraine, abbandonando il pregiudizio che tutto quello che non funziona è determinato dalla pressione russa. La crisi non può essere risolta senza un’intesa tra Russia e Ucraina, a sua volta parte di un più ampio accordo tra Mosca e l’Occidente. Si possono cambiare molte cose di un Paese, non la sua geografia.

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Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

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https://cataniacreattiva.it/ucraina-fallimento-europeo-e-atlantista/

22 Febbraio 2022 – Redazione

Il ritorno di Donald Trump è sempre più vicino. Gli Usa da quando sono in mano a Biden hanno ripreso a fare guerre in giro per il mondo, l’economia è al collasso e la gestione del Covid è stata quasi peggiore di quella italiana (primato insuperabile il nostro). In attesa di rimettere piede alla Casa Bianca, Trump ha però lanciato la sua app con la “T” maiuscola. Si tratta di “Truth”, ossia verità, con un chiaro richiamo anche all’iniziale di Trump. Bannato da più di un anno da tutte le piattaforme, alla fine ha deciso di crearne una tutta sua. Con un incredibile successo. Da alcune ore è possibile infatti scaricarla dall’Apple Store, anche se il sistema è già in tilt per le tante richieste.

Come spiega Il Tempo, “già in mattinata Truth Social ha registrato più download di tutti, più addirittura del gioco del momento, Wordle!, TikTok, Hbo Max e YouTube, finendo al primo posto nella lista stilata da Apple. La app si presenta come il «grande spazio d’America» dove confrontarsi liberamente, «senza discriminazioni ideologiche». Il sistema è ancora imperfetto: dopo aver scaricato la app, viene chiesto di creare un account, fornendo data di nascita – essendo la app vietata ai minori di diciotto anni – e indirizzo email, ma poi il link per accedere non arriva in automatico a tutti”.

Chi ha la possibilità di accesso si ritrova il messaggio di benvenuto, in cui si invita a postare una «Verità», a rilanciarla, accompagnarla da storie, foto. E con un avvertimento: “Non restare sconvolto se la tua ’Truth’ diventa virale”. Cioè proprio quello che molti sognano, su tutte le piattaforme, per uscire dall’anonimato. Lo staff tecnico spiega che ci vorranno ancora alcune settimane per lavorare a pieno ritmo. “Entro fine marzo – conferma l’ex rappresentante repubblicano del Congresso Devin Nunes, Ceo di Trump Media & Technology Group – saremo completamente operativi, almeno dentro gli Stati Uniti”.

Trump ha descritto Truth Social come l’alternativa a Facebook, Twitter e YouTube, da cui è stato buttato fuori con l’accusa di aver innescato, con la sua retorica incandescente, l’assalto al Congresso, il 6 gennaio 2021. Il tycoon aveva annunciato a ottobre il lancio del network, dicendo “viviamo in un mondo dove i talebani hanno una presenza enorme su Twitter e il vostro amato presidente è stato silenziato. Vogliamo dare voce a coloro che sono stati silenziati. La verità sta arrivando”.

30 gennaio 2022 – Redazione Co.Te.L.I.

(di Davide Donateo) – Le forze armate americane sono alle prese con  tassi di mortalità elevatissimi  da quando i “vaccini” contro il coronavirus (Covid-19) sono stati imposti a tutti i militari.

Al recente panel “COVID-19: A Second Opinion” che è stato ospitato a Washington, DC, il senatore Ron Johnson (R-Wisc.) ha lanciato numerose bombe che dimostrano che i sieri di Fauci non sono né sicuri né efficaci.

Medici e altri relatori esperti hanno presentato dati schiaccianti che dimostrano che non solo le iniezioni sono un grave problema medico, ma che la gestione da parte del governo degli stessi equivale a un insabbiamento coordinato delle azioni malvagie di Big Pharma.

Secondo quanto riportato, l’avvocato Thomas Renz ha riferito al commentatore conservatore Daniel Horowitz di  The Blaze  i dettagli  sull’epidemia di cancro che ha colpito l’esercito . Ecco cosa Horowitz ha twittato in seguito al raduno:

https://twitter.com/TheChiefNerd/status/1485695818996854788?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1485695818996854788%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_c10&ref_url=https%3A%2F%2Fcataniacreattiva.it%2Fgrazie-ai-vaccini-covid-il-tasso-di-cancro-dei-militari-usa-e-piu-che-triplicato%2F

“Posso condividere con voi dall’avvocato Thomas Renz che il numero di diagnosi di cancro nel sistema DMED militare è passato da una media di 5 anni (2016-2020) di 38.700 all’anno a 114.645 nei primi 11 mesi del 2021. Si tratta di un campione di popolazione prevalentemente giovane”.

“A differenza di VAERS, dove gli oppositori possono suggerire che chiunque può presentare un caso sospetto di reazione avversa, questo è compilato da medici militari e quantifica ogni singolo codice ICD nell’esercito per la fatturazione tri-care di Humana. Questa è la popolazione definitiva definita e finita con un’eccellente sorveglianza”.

Horowitz ha anche condiviso un video di Renz che parla al panel di altri dati strabilianti che ha accumulato da diversi informatori le cui credenziali, ha detto, “sono impeccabili”. Uno di loro è uno dei pochi dottori con il berretto verde nell’esercito.

Uno dei più grandi risultati qui è che i dati sono irreprensibili e ampiamente accessibili da DoD, CDC, FDA e in tutto il regime di Biden-Harris. In altre parole, sono tutti molto ben consapevoli del fatto che i sieri stanno quasi certamente causando un aumento insostenibile del cancro negli americani in età militare altrimenti giovani e sani e stanno tenendo queste informazioni lontane dalla gente.

(Fonte: Databaseitalia.it)

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[Questo articolo è condiviso dal Comitato Tecnico Libera Informazione (Co.Te.L.I.), che vede la collaborazione di diversi giornalisti e blogger, tra cui le fondatrici Marzia MC Chiocchi di Mercurius5.it e Monica Tomasello di CataniaCreAttiva.it, supportati da un team di professionisti (insegnanti, economisti, medici, avvocati, ecc.) formatosi con l’unico intento di collaborare per la difesa della libertà di espressione (art. 21 della Costituzione Italiana e art. 11 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea) e per la ricerca e condivisione della verità sui principali argomenti e fatti di rilevanza sia locale che globale]

di Lorella Presotto

Si e’ staccata una tessera dal loro puzzle. Cina e India han detto chiaramente che non faranno mai parte del processo di globalizzazione. Una bella sberla in faccia a USA e UE. Non parliamo poi del Medio Oriente che delle politiche occidentali non ne ha mai voluto sapere.

Questi territori uniti rappresentano una fascia di popolazione mondiale di tre miliardi su un totale di otto, oltre un terzo. Ci sono poi i vari paesi del Sud America che non sono proprio in linea col globalismo americano (422 milioni) e ovviamente la Russia (144 milioni) e il Giappone (126).

In totale la dissidenza verso il globalismo conta circa quattro miliardi, esattamente la metà della popolazioni mondiale. Rendiamo poi in esamina solo USA e UE, e riscontreremo che anche in questi due avamposti, il 40-50% della popolazione è contraria ad ogni forma di globalismo, quindi circa quattrocento milioni di persone …

Ecco il motivo dei contagi, delle chiusure, che stanno cercando di creare delle falle. Nella macro economia italiana le piccole imprese sono in forte sofferenza, ma le medie imprese hanno resistito in questi anni a molti contraccolpi. Sono quelle che fanno da cuscinetto tra le piccole e le grandi imprese, perché svolgono un lavoro di mediazione, ovvero, producono parti per l’industria (anche straniera) e danno lavoro di assemblaggio alle piccole imprese.

L’obiettivo dei globalisti in questo momento è cercare di mettere in difficoltà lo zoccolo duro del fronte opposto (anti globalismo) e per farlo utilizzano una emergenza inventata, con il duplice obiettivo di ridurre popolazione mondiale e risorse economiche per costringere le popolazioni all’obbedienza.

Sotto attacco anche le banche, di cui erroneamente anche tanti cittadini diffidano. Non sono le banche il nemico dell’economia (e qualsiasi imprenditore ve lo dira’), sono gli speculatori internazionali, che ne hanno preso possesso, i veri nemici.

Quando l’economia era florida, oltre a battere moneta, lo Stato si avvaleva di una Legge che creava un distinguo tra banche di credito e risparmio, le cosiddette banche commerciali, e banche d’affari e speculazione. Mentre le prime godevano dell’appoggio incondizionato dello Stato, anzi molte di esse erano anche pubbliche, poiché servivano all’economia reale; delle seconde lo Stato non ne voleva sapere e si disinteressava completamente di esse.

A ragion veduta dato che, le banche d’affari e speculazione, sottraggono risorse all’economia reale e tendono a favorire solo i grossi capitali mentre depauperano la piccola proprietà e la macro economia.

Gli speculatori internazionali odiano le banche commerciali. Nei loro piani esse non debbono esistere, favoriscono la popolazione, la arricchiscono ed una popolazione benestante non è mai obbediente.

Ecco perché sia in USA che in UE hanno fatto di tutto per abrogare le leggi che esercitavano la separazione tra i due tipi di banca (Glass Stegal in USA e Legge Bancaria 1936 in Italia, rispettivamente abrogate nel 1999 e 1993).

Le banche che raccolgono risparmi e li investono in economia reale finanziando progetti, sono invise alle elite globaliste. Per loro è necessario invece utilizzare una banca che specula, che illude i risparmiatori in facili profitti e poi invece li depaupera con cadute di titoli tossici in Borsa.

Le popolazioni nella maggioranza hanno grosse difficoltà a comprendere la differenza tra i due tipi di banche, così quando perderanno ciò che hanno, le odieranno tutte, senza un distinguo. E quando sarà loro proposto di chiuderle tutte accoglieranno la cosa come se fosse la salvezza del genere umano. (sic!).

Mentre invece la mancanza di banche che possano erogare mutui per l’acquisto di case, di laboratori, capannoni, o per erogare finanziamenti alle attività, sconfinamenti per le imprese, e che possano raccogliere in tutta sicurezza risparmi, garantiti dallo Stato, genererà una povertà catastrofica, un black out nella macro economia con erosione di tutte le micro economie.

Il popolo impoverito diverrà mite, e adattabile a qualsiasi situazione. Ma il loro piano ha subito un rallentamento, perché oltre la metà della popolazione mondiale non ci pensa minimamente ad esser ridotta ad un alveare di api, e la consapevolezza di essere stati ingannati anche da molte Carte costituzionali, sta prendendo sempre più consapevolezza nella mente delle persone.

La discriminazione non si elimina con le parole, ma coi fatti, ed è ormai lapalissiano che i fatti degli ultimi decenni ci dicono chiaramente che l’unico scopo delle élite è quello di ridurre i popoli in povertà e schiavitù.

Per farlo hanno usato tutto: scuola, sanità, informazione. Ma qualcosa è andato storto e il risultato non è quello che si aspettavano. E’ necessario resistere. Alla fine del tunnel, la luce c’è.